Scritte e insulti omofobi sulle vetrine, parrucchierie nel mirino di un vandalo: tre raid nella notte

Scritte e insulti omofobi sulle vetrine, parrucchierie nel mirino di un vandalo: tre raid nella notte
ANCONA - Scritte oscene, parolacce, insulti omofobi, frasi nonsense. Armato di pennarello nero, un misterioso vandalo ha ricoperto di graffiti inqualificabili tre parrucchierie...

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ANCONA - Scritte oscene, parolacce, insulti omofobi, frasi nonsense. Armato di pennarello nero, un misterioso vandalo ha ricoperto di graffiti inqualificabili tre parrucchierie del centro: una in corso Amendola, un’altra sul Viale della Vittoria, la terza in piazza del Papa. Sfregi al decoro, dolorosi come pugni nell’occhio dei passanti e nell’anima dei titolari, che ora si chiedono chi mai abbia potuto arrivare a tanto. 

 

La denuncia 

Uno scherzo di pessimo gusto? Oppure un attacco personale? Saranno i carabinieri a stabilirlo. Le indagini sono appena partite. Ieri, infatti, i tre hair stylist, legati da un rapporto di stima e amicizia di vecchia data, hanno deciso di presentarsi in caserma per sporgere denuncia contro l’ignoto writer. Hanno consegnato anche le immagini riprese dalla videosorveglianza di uno dei tre negozi, il salone “Luca & Andrea”, inaugurato quattro mesi fa in corso Amendola da Luca Commone e Andrea Lops. «Ci siamo accorti di questa brutta sorpresa lunedì - spiegano i due soci -. Le scritte sono state realizzate domenica notte sulle nostre vetrine. Abbiamo provveduto subito a cancellarle. C’erano attacchi personali e insulti anche ai nostri familiari. Speriamo che le telecamere abbiano ripreso tutto e che gli investigatori riescano a risalire all’autore di questo gesto vergognoso». Anche il bar che si trova accanto al salone di corso Amendola è stato imbrattato, sia pure in modo lieve. Più marcato, invece, il segno lasciato dal writer scatenato sulle vetrine e perfino sulla facciata del salone di Gabriele De Carolis, al Viale della Vittoria. «Cancellare quelle scritte dal muro è stato piuttosto impegnativo - commenta il titolare -. Nel mio caso non c’erano insulti, ma parole prive di senso compiuto». L’allarme si mescola con i sospetti: chi mai può essere arrivati a spingersi a un atto vandalico così grave? «In questo momento non è possibile saperlo, ci affidiamo alle indagini dei carabinieri - continua il parrucchiere -. Certo si tratta di un gesto singolare: in una sola notte hanno preso di mira tre saloni». Già, perché? La scelta non può essere casuale, al contrario: sembrerebbe un raid mirato. «Forse l’ha compiuto qualcuno che non ci stava con la testa - aggiunge De Carolis -, sicuramente dalla stessa persona perché la calligrafia e il colore del pennarello utilizzato coincidono. Chiunque sia stato, va individuato e fermato». 

La sorpresa

Morena Iobbi, titolare del salone di piazza del Papa, si è accorta solo lunedì sera dei volgari graffiti che hanno deturpato la sua vetrina. «Quando i miei due colleghi nella nostra chat di Whatsapp parlavano di quello che è successo, mi sono insospettita - racconta -. Sono andata a vedere in negozio e, purtroppo, anch’io ho trovato quelle scritte: c’erano insulti rivolti a me e a mia figlia. Riferimenti troppo personali per non pensare che l’autore sia qualcuno che ci conosce. Se era uno scherzo, è stato schifoso. Ora è tutto in mano ai carabinieri. Speriamo che la verità venga presto a galla». 

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Corriere Adriatico