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ANCONA - Nella planimetria ideale tornano a prendere forma la mega-rotatoria a Torrette e due sottopassi pedonali, per aumentare il tasso di sicurezza. L’uscita dal porto, costola del lungomare nord, sfida le polemiche politiche che la vorrebbero in competizione con l’arretramento della linea ferroviaria. «Procedere o ricominciare?», era la domanda retorica che neppure un mese fa pose Ida Simonella.
L’assessore dorico sulla scena dei veleni irrompeva con un avviso ai naviganti: «Siamo a un passo dal progetto esecutivo dell’Anas».
Le firme
Allora, procedere. Tant’è che ieri mattina è stata convocata una giunta volante per approvare una delibera, firmata dagli assessori all’Urbanistica Pierpaolo Sediari e ai Lavori Pubblici Paolo Manarini, con alcune ipotesi di variazione a quel disegno.
I passaggi
Avanti. A partire dalla grande rotatoria, inizialmente prevista ma poi scomparsa dai radar del progetto definitivo targato Anas, che dovrebbe mettere in connessione via Flaminia con via Conca, e lì rendere più fluido il traffico. «Va ripristinata», taglia corto la Simonella. Altro giro, anzi doppio giro. All’altezza della stazione ferroviaria di Torrette andrebbe realizzato un sottopasso pedonale per evitare che attraversare la Flaminia sia una probabilità pari a una scommessa. Un secondo tunnel, sempre dedicato ai passanti, dovrebbe aprirsi a metà del lungomare. L’obiettivo è, ancora, scongiurare che andare da un lato all’altro della via non sia un azzardo, una roulette russa. Il documento di giunta prevede qualche finitura alla ciclovia, che è parte integrante del piano e, affare più rilevante, una rivisitazione dell’imbocco del by pass che mette in relazione via Mattei e via Flaminia. Quel collettore, secondo le intenzioni espresse da Palazzo del Popolo, non dovrà più essere dedicato, in esclusiva, alle auto che provengono dal porto, ma andrebbe aperto alla circolazione della Dorica. Tutta.
Il tassello
Imprime la velocità di crociera, la Simonella. «É un altro tassello che si porta avanti in questa fase di progettazione. Le nostre proposte servono a conciliare meglio le esigenze cittadine con quell’operazione fondamentale di collegamento del porto, uno scalo internazionale, con la grande viabilità». Un’armonia che l’assessore muove lungo tre assi: ciclabile, pedonale, viabilità di auto e tir. Intercetta il nucleo: «È un asset importane per la mobilità della capoluogo». Allora, procedere.
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Corriere Adriatico