Oggi l’ultimo saluto a Emma: anche una raccolta fondi per ricordare la Ratti

Oggi l’ultimo saluto a Emma: anche una raccolta fondi per ricordare la Ratti
ANCONA - L’ultimo addio, struggente, a Emma Ratti, i parenti e gli amici lo daranno oggi, a partire dalle 10,30, alla Sala del Commiato del cimitero di Tavernelle. Si...

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ANCONA - L’ultimo addio, struggente, a Emma Ratti, i parenti e gli amici lo daranno oggi, a partire dalle 10,30, alla Sala del Commiato del cimitero di Tavernelle. Si stringeranno tutti attorno al figlio Lapo, tornato in volo dagli States, e alla sorella Lucia.

 

Rose gialle per Emma, in mano alle tante colleghe, che all’annuncio, rimbalzato su media e social, hanno condiviso la costernazione. E hanno deciso di dare conforto al lutto con un gesto di solidarietà: una sottoscrizione per l’Associazione Multietnica Antirazzista Donne (Amad), una onlus che si occupa di assistenza alle donne e alle famiglie di territori in guerra, con operazioni di espatrio in Paesi sicuri. La sottoscrizione (bonifico: Iban IT88L0306902722100000002212; causale “progetto Afghanistan in memoria di Emma Ratti”) mira a costituire un fondo per dare soccorso alle donne afghane: entro il 10 febbraio, data in cui Emma avrebbe compiuto 73 anni.

Ma è così assurdo parlare di Emma al passato. «È una contraddizione – ha scritto Anna Danese, giornalista Ansa, nella chat di gruppo WA ‘Giornaliste insieme’ - tanto è presente e viva tra tutti quelli che hanno avuto la fortuna di starle accanto. La sua dote più preziosa era la trasversalità, la capacità di parlare con tutti. Agli Archi, dove viveva, si spendeva affinché il quartiere tornasse alla sua cifra naturale: una multiculturalità feconda, arricchente. Avvicinava gli altri con il candore e la curiosità di un bambino che vuole conoscere, assaggiare, sapere tutto. L’Emma privata era giocosa, seduttiva, generosa, molto flessibile. Quella pubblica efficiente, lucida, pratica. Aveva molte anime, ma in fondo una sola: quella che accoglieva tutti e tutto. Sono molte le vite che ha vissuto nel suo cammino. La immagino ora procedere verso nuove mete, pellegrina laica, con lo stesso passo metodico e incessante con cui ha percorso i sentieri del Cònero e il cammino di Santiago». 

 

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Corriere Adriatico