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ANCONA Se questo è un lungomare. Dopo le mille peripezie legate ai cantieri interminabili, ora ci si mettono anche i vandali in via XXIX Settembre. Scritte oscene fatte con la bomboletta spray sono comparse sulle vetrate della balaustra all’altezza della Banca d’Italia.
L’inciviltà
Tre scritte fatte con colori diversi. Criptico il significato, probabilmente i tag - le firme - di qualche writer. Degrado su degrado, visto che già la vernice bianca delle balaustre in cemento è stata rovinata da vistose macchie scure di sporcizia.
Tra le decine di scritte comparse in città, ne sono spuntate alcune proprio sugli arredi nuovi di zecca in via XXIX Settembre. «Bruciamo tutto» hanno scritto con la vernice rossa ai lati dei cassoni delle aiuole della fermata dei bus e sulla fontanella dell’acqua potabile. Il nuovo raid dei vandali fa il paio con quello ai danni di Porta Pia. Ancora vernice rossa, ma stavolta sul marmo della porta monumentale per quella che sembra una dichiarazione d’amore scritta in lingua romena. Ma la storia di via XXIX Settembre è tormentata anche per altri motivi. Da ultimi i ricorrenti allagamenti che interessano il tratto di lungomare non ancora pavimentato e lasciato in cemento grezzo, tra avvallamenti, scalini e altri elementi impervi che rendono un vero e proprio percorso ad ostacoli la passeggiata.
Il rebus
E infine c’è il rebus della durata del cantiere, ormai pluriennale. Per la pavimentazione del tratto tra Porta Pia e la Banca d’Italia si parla del completamento dei lavori entro la fine dell’anno. Sarà invece necessario attendere marzo 2024 per la fine degli interventi sul tratto di lungomare del Mandracchio. Lavori su cui si staglia l’ombra degli errori. Come quello relativo al massetto del tratto Porta Pia-Banca d’Italia, più alto di due centimetri del previsto.
Questo ennesimo imprevisto renderà necessario alzare il bordo del marciapiede per evitare che le mattonelle, una volta posate, risultino a sbalzo. Se questo non fosse un fatto di cronaca ma una storia scritta dal Manzoni, allora potremmo dire che questo lungomare «non s’ha da fare». Ma questo non è un romanzo, purtroppo. E sono praticamente tre anni che uno degli scorci più belli di Ancona è rovinato da un cantiere infinito e funestato da fin troppi errori imperdonabili.
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