Urla, si spoglia e insulta gli italiani: un giovane straniero provoca il caos in tribunale

Urla, si spoglia e insulta gli italiani: un giovane straniero provoca il caos in tribunale
ANCONA  - È entrato in tribunale borbottando, passando dall’uscita, laddove non ci sono i controlli di sicurezza. Subito fermato dalla guardia giurata e invitato...

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ANCONA  - È entrato in tribunale borbottando, passando dall’uscita, laddove non ci sono i controlli di sicurezza. Subito fermato dalla guardia giurata e invitato a raggiungere il check point d’ingresso, ha iniziato a dare in escandescenza, tra improperi e insulti rivolti agli italiani.

 

A un certo punto, una volta accompagnato fino al piazzale esterno, si è tolto la mascherina protettiva, l’ha buttata per terra, ci ha sputato sopra e si è tolto la maglietta. Il parapiglia è successo ieri mattina al palazzo di giustizia. A scatenarlo, un ragazzo straniero di circa 25 anni, forse ubriaco, entrato in tribunale non si sa per quale motivo: non è riuscito a dare una spiegazione che avesse un filo logico. È stato accompagnato fuori dalla guardia giurata dell’istituto di sicurezza La Vedetta che lo ha rassicurato e fatto rivestire. Sul posto sono anche arrivati i carabinieri, che si sono messi poi alla ricerca del ragazzo che, nel frattempo, aveva fatto perdere le sue tracce.

Probabilmente, la sua destinazione non era neanche quella del tribunale. Il caos, durato pochi minuti, è scoppiato poco dopo le 10, in un orario in cui le attività del palazzo, tra udienze e cancellerie, sono in pieno fermento. Il giovane si è introdotto dal piano terra, passando da quella porta che, dal periodo Covid in poi, viene utilizzata dagli utenti solo come uscita.

La guardia giurata è intervenuta immediatamente, dicendo allo straniero di passare dall’ingresso sia per il controllo di sicurezza che per quello inerente alle disposizioni anti-Covid. Il ragazzo ha iniziato subito ad innervosirsi, imprecando contro gli italiani e l’Italia. Tra urla e improperi, è stato accompagnato all’esterno, nel piazzale. Qui si è tolto la mascherina, l’ha buttata per terra e ci ha sputato sopra. Poi, si è anche tolto la maglietta. A convincerlo a ricomporsi e a marciare lontano dal tribunale è stato il vigilante. 

 

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Corriere Adriatico