«Tanto ti faccio tornare in Ucraina»: botte in casa, 50enne rompe un dito alla ex

«Tanto ti faccio tornare in Ucraina»: botte in casa, 50enne rompe un dito alla ex
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ANCONA Le avrebbe reso la vita un inferno. Non tanto per i soprusi fisici, seppur gravi. Ma soprattutto per le vessazioni morali. «In Italia non hai nessuno, tanto senza di me non ti rinnovano il permesso di soggiorno» avrebbe detto alla donna con cui, in quel momento stava convivendo. Lei, un ucraina di 40 anni, alla fine non ce l’ha fatta più ed ha sporto denuncia ai carabinieri contro l’ormai ex compagno, un 50enne che resiede in Vallesina

 

L’accusa


Nei confronti dell’uomo è stato incardinato un procedimento per il reato di maltrattamenti in famiglia. Ieri mattina si è tenuta l’udienza preliminare davanti al gup Francesca De Palma. C’è stato un rinvio e la causa è slittata a febbraio 2024, poiché la difesa (avvocato Michele Carluccio) avrebbe espresso l’intenzione di procedere con riti alternativi. La donna era pronta a costituirsi parte civile con l’avvocato Fabrizio Belfiore. Nei confronti dell’uomo non sono mai scattate misure cautelari. Quando la relazione è terminata, la coppia è andata a vivere in case diverse.

Tutto sarebbe avvenuto tra il 2019 e il 2021, all’interno di una relazione fatta di molti litigi e incomprensioni. In più, stando a quanto denunciato dalla vittima, ci si sarebbe messa la gelosia provata dall’imputato. Il 50enne avrebbe soprattutto preso di mira la donna per il fatto di essere straniera, facendole pesare di non aver alcun appoggio in Italia (tranne lui) e che non avrebbe mai ottenuto il rinnovo del permesso di soggiorno senza il suo aiuto. In effetti, la vittima non aveva agganci in Italia, tanto da costringerla a chiedere aiuto ai parenti di lui dopo i continui litigi.

 
Le aggressioni


Ci sarebbero state anche le minacce e le frasi ingiuriose: «Te la farò pagare, ti rimando al tuo Paese, ti auguro tutte le medicine». E ancora: «Mi hai tradito per ottenere un posto di lavoro», dipingendola come una poco di buono e una ladra. Questo perché, stando alla denuncia, lui aveva fatto credere al datore di lavoro della donna che lei lo avesse derubato. In un’occasione, avrebbe rotto alla donna un dito della mano. L’ucraina, denunciata dall’ex in un altro procedimento, è stata condannata per minacce.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico