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ANCONA - Più eventi in centro come presidio di sicurezza, ma non bastano. Occorre sensibilizzare i giovani attraverso iniziative mirate. E su questo le associazioni di categoria mettono in campo idee in collaborazione con forze dell’ordine e imprenditori. Il centro storico preso di mira da vandali e balordi mostra tutte le ferite del passaggio dei teppisti: la Fontana dei Cavalli con le ali spezzate e i bagni pubblici di Piazza Roma con finestre e sanitari distrutti.
Sono solo le ultime testimonianze di un’inciviltà dilagante e a cui si deve porre rimedio in qualche modo. Un primo step, secondo le associazioni di categoria, è programmare eventi di qualità che diano lustro alla città. Non solo: «Ogni manifestazione è dotata di un servizio di vigilanza privata - tiene a sottolineare Massimiliano Polacco, direttore della Confcommercio Marche Centrali - che sicuramente scoraggia malintenzionati e delinquenti di strada».
La strategia del rilancio
Un centro città tirato a lucido e sempre sotto i riflettori è certo più attraente. «Bisogna farlo vivere - incalza Massimiliano Santini, direttore della Cna Ancona - un corso principale deserto non incoraggia nemmeno i privati ad investire».
Altrimenti bisogna andare alla radice del problema «parlando con i giovani ed entrando nelle scuole a fare un’opera di sensibilizzazione - sostiene Marco Pierpaoli, segretario generale della Confartigianato Ancona, Pesaro e Urbino -. Noi stiamo portando avanti un progetto di questo tipo insieme alla Questura, cercando di trasmettere ai giovani quanto sia importante il senso civico e il rispetto del bene comune». Eradicare il problema del teppismo o delle cosiddette baby gang è utopia, questo è palese. Ma la società deve comunque mettere in campo tutti gli strumenti di cui dispone per arginare un fenomeno che negli ultimi tempi è diventato preoccupante, e che molto spesso va di pari passo con l’abuso di alcol e di altre sostanze tra i più giovani.
Il progetto in cantiere
«Per questo stiamo organizzando un’iniziativa che presto porteremo in città sul tema del bere responsabilmente - annuncia Polacco - e la faremo in collaborazione con i locali dove i ragazzi vanno abitualmente a consumare alcolici». Dunque il mondo delle categorie produttive fa quadrato e si sente particolarmente toccato dall’emergenza, perché ne va della vivibilità del centro città e dell’appeal delle imprese di vicinato che lo animano.
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Corriere Adriatico