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ANCONA Il degrado si combatte a colpi decoro. Quell’arma gentile esce dalle traiettorie della campagna elettorale per farsi strumento. Reale. Tra i corollari che comporranno il prossimo bilancio di previsione uno sarà dedicato a cancellare le tracce dei writer dalle mura della città. Daniele Silvetti carica di significato, e soprattutto di sostanza, con uno stanziamento in denaro, la sua volontà: lo sgorbio non passerà. La guerra ai graffiti urbani, il sindaco, decide di combatterla su due piani d’azione. Anzi tre.
I fondi
Srotola il manifesto delle sue intenzioni: «Una parte dei fondi previsti nel documento contabile, che verrà approvato a dicembre, sarà destinata a ripulire le facciate pubbliche offese dagli imbrattatori seriali. L’altra sarà dedicata agli incentivi che verranno offerti ai privati cittadini affinché eliminino dai loro palazzi gli stessi sgorbi». Dopo anni di mani legate, potrebbe essere zippata in quel sottoinsieme del budget la soluzione per restituire decenza ai portici di piazza Cavour, là dove convergono quattro condomini e un passaggio pedonale. Un bene privato e pubblico insieme.
Lo stimolo
Insiste sulla necessità di un’azione congiunta, Silvetti: «La nostra mossa sarà fondamentale per stimolare i cittadini a intervenire».
Le scritte
Arte, altro che atti vandalici. Nell’attesa di sciogliere il nodo i bulli dello spray continuano a sfregiare la Dorica con sgorbi, scritte incomprensibili, citazioni di testi e le immancabili dediche d’amore. Un lessico pop che non sempre è street art. Gli irriducibili di bombolette e pennarelli non retrocedono, continuano a graffiare la bellezza, a sfidare l’autorità: dal Passetto alla stazione, dal viale al Piano. È qui che il primo cittadino sferra la terza mossa, che avverrà in simultanea con le altre due. Entro la fine dell’anno verrà emessa un’ordinanza anti-writer: «Avrà un impianto di carattere sanzionatorio, quei soggetti verranno perseguiti per danni».
Viene fissato il punto esatto nel quale potrebbe, tuttavia, aprirsi un altro varco: come individuarli e punirli? Il sindaco procede per gradi: «Le telecamere sono essenziali, fondamentali. Ho chiesto una ricognizione per conoscerne il numero e l’effettivo funzionamento». S’impegna: «Ne piazzeremo di nuove. Presto». Ripassa dal via: «Determinante sarà il confronto serrato con le forze dell’ordine e l’ipotesi di ricorrere ai vigilantes, come ha già fatto il Comune di Numana». L’ultimo snodo, dolente, sarà il saper dribblare l’aggravante del caso: l’impunità. Per evitare il ripetersi delle assoluzioni dei tre presunti writer, ragazzi anconetani tra i 23 i 28 anni: una per non aver commesso il reato, due per la particolare tenuità del fatto contestato.
Panchine, immobili e monumenti, come l’area dei Rinoceronti di piazza Pertini, sono state la tela sulla quale hanno impresso i loro scarabocchi. Nulla da fare neppure per il vandalo innamorato. Le telecamere l’avevano immortalato all’azione, ma niente. Bomboletta spray di colore blu alla mano, con una quarantina di scritte, ossessive, aveva replicato «Sara ti amo». Felpa nera, cappuccio in testa, sneakers e zaino. S’è dilaguato così.
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