Relazione al capolinea, scatta lo stalking ad Ancona: appostamenti anche sul balcone della ex

Relazione al capolinea, scatta lo stalking: appostamenti anche sul balcone della ex
ANCONA  - Lei tronca la relazione, ma lui non ci sta. E così, stando a quanto raccolto dalla polizia, avrebbe iniziato a mettere in atto tutti gli atteggiamenti tipici...

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ANCONA  - Lei tronca la relazione, ma lui non ci sta. E così, stando a quanto raccolto dalla polizia, avrebbe iniziato a mettere in atto tutti gli atteggiamenti tipici dello stalker: appostamenti, pedinamenti e messaggi continui di insulti e minacce, intervallati da richieste di riconciliazione. 

 

Il freno


Per mettere un freno al comportamento dell’uomo, un 55enne anconetano, il questore Cesare Capocasa gli ha fatto notificare l’ammonimento, provvedimento che intima allo stalker di interrompere ogni tipo di contatto e condotta lesiva nei confronti dell’ex compagna, una donna di 45 anni. La vittima si è rivolta alla polizia perché esasperata dal pressing sostenuto dall’ex compagno, con cui aveva troncato la relazione. Non accettando la decisione della donna, il 55enne avrebbe iniziato a molestarla, tenendo comportamenti molesti e persecutori. 

La raffica di insulti e minacce

 

La donna ha sostenuto di aver ricevuto una raffica di messaggi da parte dell’ex compagno: a insulti, minacce e improperi si intervallavano richieste di chiarire la situazione e tornare insieme. In alcune circostanze, la vittima ha detto di aver avuto la sensazione di essere pedinata. Ha anche avuto il sospetto che l’uomo si appostasse fuori dalla sua abitazione, o nei luoghi e nei negozi da lei frequentati. Il timore è diventato certezza quando sul terrazzo della sua abitazione ha trovato un capello dell’ex compagno. Dettaglio che le ha fatto ipotizzare un appostamento dell’uomo, intrapreso per spiarla dentro casa. 


Iniziando ad avere paura e cambiando le sua abitudini quotidiane per paura di trovarsi davanti il suo stalker, la 45enne si è rivolta alla polizia. E il questore ha colpito l’uomo con il cartellino giallo. Le parole del questore Capocasa: «Il ruolo decisivo ora spetta alla comunità: tanto più una donna si sentirà protetta nel contesto in cui vive, tanto più capirà che uno schiaffo ricevuto non è solo uno schiaffo, che la denuncia non sarà un atto di cui vergognarsi, ma la giusta, efficace soluzione a un percorso di violenza subita». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico