Asfalto nuovo a Monte Dago, ma erano meglio le buche: «Le auto sfrecciano e rischiamo di essere investiti»

La strada di Monte Dago recentemente asfaltata
ANCONA - Si stava meglio quando si stava peggio, riflettono i residenti. E cioè quando la strada che collega Tavernelle al Pinocchio era un tratturo e tutto sommato le...

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ANCONA - Si stava meglio quando si stava peggio, riflettono i residenti. E cioè quando la strada che collega Tavernelle al Pinocchio era un tratturo e tutto sommato le buche a qualcosa servivano: a limitare le corse da brividi delle auto che continuano a sfrecciare sul “rally” di Monte Dago, ignorando il limite di velocità dei 30 chilometri orari.

 

Qui il Comune è intervenuto (finalmente) nelle scorse settimane per piallare la strada che era divenuta a tratti impercorribile. Sospiro di sollievo? Sì, ma fino a un certo punto perché gli abitanti della zona si aspettavano altro. Speravano che si tutelassero i pedoni. E invece niente: la carreggiata è stata ampliata, ma non è stato previsto un percorso pedonale sulla collina con vista mare, dove molti amano passeggiare e ammirare il panorama. 


«Il rifacimento del manto stradale è veramente fatto bene, così bene che si sono avverate le mie paure precedenti i lavori», dice il dottor Marco Gobbi, medico specialista di malattie infettive, residente lungo la strada di Monte Dago. «Il tratto di strada asfaltata, dal Pinocchio fino all’incrocio con via Trevi, con limitazione di 30 km/h da anni, già molto poco rispettata con il manto vecchio deteriorato, è stata allargata di quasi un metro e sono state fatte delle belle strisce bianche a pochi centimetri dall’orlo esterno dell’asfalto». Qual è il problema? Semplice: «La “pista” induce la maggior parte delle auto a passare a velocità sostenuta, estremamente pericolosa per i molti passeggiatori, spesso intere famiglie con bambini che, complice il Covid, hanno scoperto o riscoperto la piacevolezza di una camminata in questo paradiso - spiega il dottor Gobbi -. Non è stato previsto ciò che era essenziale, visto il grossolano allargamento: creare una terza indispensabile linea nel lato esterno, quello con vista su Ancona e le sue bellezze, che delimiti uno spazio pari almeno al metro aggiunto per permettere ai pedoni di esercitare i propri diritti con una sensazione, anche se modesta, di salvaguardia. Sfinito dai “colpi”, dagli improperi e dalle dita medie che quotidianamente incasso tentando di rallentare almeno i più facinorosi, medito da tempo, sostenuto da buona parte dei coabitanti, di rivolgermi al prefetto per prevenire la prossima inevitabile tragedia: io stesso almeno in tre occasioni ho rischiato grosso». Il timore è anche per i restringimenti della carreggiata, dovuti alla presenza di vecchie abitazioni, che «rappresentano un ostacolo ulteriormente pericoloso se oltrepassato a velocità sostenuta». La richiesta al Comune è di organizzare un sopralluogo con i residenti per verificare la situazione e valutare soluzioni, come l’installazione di dossi artificiali. 

 

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Corriere Adriatico