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ANCONA Se ne parla da 30 anni, ma è rimasto sempre un miraggio. Fino a quando il progetto della metropolitana di superficie è tornato insistentemente a circolare tra i target da raggiungere in città. Il principale sostenitore è ovviamente il sindaco Daniele Silvetti, che ne ha fatto un cavallo di battaglia in campagna elettorale. E oggi, a cinque mesi dall’elezione, affigge in bacheca la prima bandierina di un lungo percorso «che però è cominciato - rimarca il primo cittadino -: intanto abbiamo inserito sia nel Pums che nel Dpss dell’autorità portuale l’indicazione di realizzazione dell’opera».
Un passo avanti
La giunta, infatti, dopo aver incontrato lo Studio Sintagma - incaricato già dalla precedente amministrazione comunale a redigere il Piano urbano della mobilità sostenibile - ha indicato come condizione fondamentale l’inserimento della metro di superficie nella nuova bozza del Piano. Lo stesso è stato fatto, in veste di parere amministrativo, nel Documento di programmazione strategica di sistema dell’autorità portuale.
«Un’opera che era sparita dai radar - incalza Silvetti - e che noi abbiamo inserito nei piani di programmazione della città».
Le mosse
L’iter, nella pianificazione della Giunta, è iniziato. Il primo step, quello prettamente di indirizzo, è stato compiuto. Da qui in avanti, però, c’è da scalare l’Everest. «La seconda mossa è sedersi attorno a un tavolo con Rfi per avere l’autorizzazione all’utilizzo dei binari» afferma l’assessore ai Lavori pubblici, Stefano Tombolini. Punto tre, quello determinante: «Il reperimento dei fondi - prosegue l’assessore - e qui l’interlocuzione è con la Regione e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti». Un assist potrebbe essere già il prossimo 10 dicembre durante la Giornata delle Marche alla Mole Vanvitelliana quando, proprio sul topic infrastrutture, interverrà il viceministro Galeazzo Bignami. «Sarà l’occasione per iniziare ad intavolare il discorso» assicura Silvetti.
Il piano “B”
Un passo indietro: il summit con Rfi. «Un passaggio essenziale - ribadisce il vicesindaco e assessore alla Mobilità, Giovanni Zinni - per la definizione della strada da perseguire». Perché nel caso si dovesse abbandonare l’idea del tragitto su ferro Ancona-Stazione/Stazione-Marittima c’è pronta la soluzione: «una navetta elettrica su gomma» replica Tombolini». «In ogni caso, che sia in un modo o nell’altro, noi la stazione marittima la riapriremo - assicura Zinni -. Sarà il capolinea di chi arriverà in centro a piedi». Intanto la volontà del Comune di Ancona di voler realizzare un collegamento-treno per l’accesso in città c’è.
A muovere un’avance è la società Mate Engineering di Treviso che ha progettato la Marconi Express, shuttle sopraelevato che collega l’aeroporto Marconi alla stazione centrale di Bologna. «Ma una prima stima dei costi parla di 20 milioni di euro a chilometro - riferisce Tombolini -, una cifra enorme. In ogni caso li incontreremo la prossima settimana». Sul binario in quota Tombolini è entusiasta: «Sarebbe un sogno - dice - se mai dovesse essere, ci si confronterà con la Soprintendenza per ragionare sull’impatto visivo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico