Mariano Guzzini, decesso dovuto alla caduta o a un infarto? Funerali bloccati in attesa dell’autopsia

Mariano Guzzini, decesso dovuto alla caduta o a un infarto? Funerali bloccati in attesa dell’autopsia
ANCONA  - Non si sa ancora quando Ancona, la città che Mariano Guzzini aveva eletto a sua dimora, potrà dargli l’ultimo saluto, assieme alla moglie Isa,...

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ANCONA  - Non si sa ancora quando Ancona, la città che Mariano Guzzini aveva eletto a sua dimora, potrà dargli l’ultimo saluto, assieme alla moglie Isa, al figlio Lapo e a tutti gli amici e compagni di partito. Il suo corpo è a disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa dell’autopsia, per verificare se la morte sia dovuta a un infarto, o alla caduta conseguita al malore di mercoledì, all’uscita da un supermercato di via Maratta.

 

Una fatalità, che forse Mariano si sarebbe augurato, prima che l’età lo costringesse a chiedere assistenza e, più ancora, compassione. «“A cavallo fra culture ed esperienze differenti, ha fatto dell’ibridazione una vera e propria chiave di lettura, frutto di un’esistenza in cui ha mescolato diverse passioni quasi mai tra loro esattamente compatibili»: così veniva presentato sulla copertina di uno degli ultimi libri, “Passato quotidiano. Storia e storie del Corriere Adriatico dal 1860 al 1914”, pubblicato da Liberilibri nel 2014. 


I ricordi


Di lui il critico letterario Massimo Raffaeli ricorda «la sottile penetrante ironia, che era il crisma della sua intelligenza delle cose. E poi la passione nel farle, come già testimonia a metà degli anni Settanta la sua rivista “Marche Oggi”, esempio insuperato in regione di rigore intellettuale e impegno politico». E alla sua passione politica rende omaggio anche Silvano Bragaggia, che ha condiviso, e sofferto con lui, i passaggi epocali del Pci, prima nei Ds, quindi nel Pd. «Se n’è andato un amministratore di razza della cosa pubblica, che ha perseguito il riformismo con entusiasmo: esigente ma mai intransigente, intellettuale severo e appassionato: una grande risorsa della sinistra».

Ha scritto tanto, trasmettendo ricordi personali, e il desiderio di rivoluzione, che gli ha dettato mille versi, come quelli contenuti in “Bandiera rossa dove sei stata? Rime per le rime, senza la pretesa di essere poesia”, una raccolta di sonetti satirici edita dalla Città del Sole nel 2018.
«Ho sulla scrivania l’ultimo dattiloscritto – sospira Valentina Conti di Affinità elettive - che Mariano mi aveva consegnato in vista di un’eventuale pubblicazione. La sua scomparsa è sopraggiunta prima che iniziassi la lettura, quasi a terminare un percorso intellettuale che, tra gli altri, aveva segnato la storia della mia casa editrice».

È facile immaginare che quelle pagine usciranno comunque, testimonianza postuma di un uomo amareggiato, ma mai sconfitto, che con ironico understatement, in occasione della scomparsa della prima moglie Emma, scriveva: “Mi affido alle mie sciocche cantilene/per tener duro nella retrovia”.

 

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Corriere Adriatico