«Mi vuoi lasciare? E io ti do fuoco»: incubo in casa ad Ancona, via il marito violento

«Mi vuoi lasciare? E io ti do fuoco»: incubo in casa, via il marito violento
ANCONA Le violenze, prima psicologiche e poi fisiche, sarebbero iniziate sei anni fa. Alle minacce e agli insulti avrebbero fatto seguito le botte, le prese per il collo e,...

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ANCONA Le violenze, prima psicologiche e poi fisiche, sarebbero iniziate sei anni fa. Alle minacce e agli insulti avrebbero fatto seguito le botte, le prese per il collo e, nell’ultimo periodo, anche la negazione dei soldi per la spesa. L’incubo di una donna tunisina è finito nei giorni scorsi, quando gli agenti della Squadra Mobile hanno allontanato da casa - su disposizione del gip - il marito violento, un connazionale di 50 anni su cui pende l’accusa di maltrattamenti in famiglia. 

 

Il dispositivo


All’uomo è stato anche applicato il braccialetto elettronico: dovrà tenersi a una distanza di almeno 400 metri dalla moglie. Altrimenti il dispositivo attiverà un alert per mettere in moto, nel caso ci fosse una situazione di pericolo imminente, le forze dell’ordine. 
Da quanto appreso durante la fase investigativa coordinata dalla procura, il 50enne, sin dal 2017, si sarebbe reso protagonista di continui maltrattamenti nei confronti della moglie, offendendola e umiliandola abitualmente per le cose più futili. Tra le mura domestiche, la donna sarebbe stata sottoposta a continue vessazioni e aggressioni fisiche: spinte, lanci di oggetti contro di lei e prese per il collo. Da quanto emerso nel corso dell’indagine, l’uomo era solito adirarsi per ogni futile motivo, tanto che sfogava la sua rabbia gettando e distruggendo oggetti in casa.

Negato il denaro per la spesa


Negli ultimi tempi il 50enne, oltre a negare alla moglie il denaro per l’acquisto della spesa alimentare, era arrivato addirittura a minacciarla di morte: «Mi vuoi lasciare? Io ti brucio». E ancora: «Io ti ammazzo, non vali niente». Questo perché lei voleva troncare il matrimonio, stanca di subire violenze e prevaricazioni da parte del marito. Visti gli elementi raccolti dagli investigatori diretti dal vice questore Carlo Pinto, il gip del tribunale ha imposto al tunisino di allontanarsi da casa e non avvicinarsi alla coniuge. 

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Corriere Adriatico