Ancona, le gite costano troppo e le adesioni non vanno oltre il 50%: «È colpa del caro-vita»

Le gite costano troppo e le adesioni non vanno oltre il 50%: «È colpa del caro-vita»
ANCONA  - Uno studente su tre non andrà in gita. In alcune scuole la percentuale si alza ancora di più, lasciando a casa circa la metà dei potenziali...

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ANCONA  - Uno studente su tre non andrà in gita. In alcune scuole la percentuale si alza ancora di più, lasciando a casa circa la metà dei potenziali partecipanti. La causa principale delle defezioni, mai state così tante prima d’ora, «è senza dubbio il caro vita» afferma Francesco Savore, preside dell’Istvas di Ancona

 

Le assenze


La scuola ha raggiunto appena il 60% di adesioni per la gita di quinto a Barcellona. «Inflazione e superbollette pesano sull’economia delle famiglie» replica il preside. E qualcuno si vede costretto a non poter mandare i propri figli al tanto atteso viaggio di fine anno. Il rincaro dei prezzi ha fatto schizzare anche il costo dei pacchetti offerti dalle agenzie. Quindi da una parte la minore capacità di spesa da parte delle famiglie, dall’altra l’innalzamento dei prezzi dei viaggi. In mezzo l’impossibilità di centinaia di studenti di aggregarsi ai compagni che invece possono permettersi di partecipare alla gita di fine anno. Una rinuncia piuttosto dolorosa, considerato che per tutti è l’ultima esperienza da condividere con i professori e i compagni con cui si è percorso un tratto di vita importante, prima di aprire un nuovo capitolo. 


Le defezioni

Gli studenti del quinto anno dell’Istituto Laeng Meucci di Osimo sono pariti ieri in direzione Germania, Repubblica Ceca e Austria. Sei giorni per un costo di 550 euro. «Abbiamo notato anche noi un numero maggiore di rinunce» conferma il preside Angelo Frisoli. «Su un totale di 150 studenti delle classi quinte sono partiti in 60» specifica il dirigente scolastico. In pratica meno della metà. Al liceo classico Perticari di Senigallia il buco delle partecipazioni si è verificato maggiormente tra le gite delle classi intermedie: «le adesioni per 2-3 giorni di gita si sono fermate al 50% - racconta la preside Lucia Di Paola - pur avendo proposto un prezzo molto contenuto, sui 250 euro».

Le ragioni

Sulle ragioni che hanno portato ad un così elevato numero di rinunce la dirigente scolastica un’idea ce l’ha: «Senigallia - spiega - paga anche il duro scotto dell’alluvione. Molte famiglie hanno subito danni alle abitazioni e alle proprie attività commerciali». Per il preside dell’Istvas, però, interviene anche un altro fattore: «Probabilmente è la destinazione a fare la differenza - ipotizza -perché per la settimana bianca, che ha avuto un costo di oltre 600 euro, sono partiti in 130 su un totale di 500 alunni. È comunque una quota molto alta. Si vede che alcuni non hanno trovato accattivante la meta di Barcellona».

La voce fuori dal coro


Ma nello scenario piuttosto omogeneo c’è sempre la voce fuori dal coro. E in questo caso è quella del liceo scientifico Galileo Galilei di Ancona: «Le nostre quinte vanno in Francia - racconta la preside Maria Alessandra Bertini - sei giorni a 600 euro, la partecipazione è all’83%. Le quarte vanno 4 giorni in Alsazia al costo di 480 euro all inclusive: partecipazioni al 57%, ma perché gli altri studenti vanno in viaggio studio a Taiwan». 
Andrea Maccarone Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico