Gara di idee tra i commercianti: «Il Corso che vorrei? Più dehors coordinati e piante auto-irrigate»

Gara di idee tra i commercianti: «Il Corso che vorrei? Più dehors coordinati e piante auto-irrigate»
ANCONA  - La proménade in centro è decisamente poco attrattiva. Colpa del decoro, un po’ scarno. Per non dire assente. Vinta la battaglia contro le isole...

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ANCONA  - La proménade in centro è decisamente poco attrattiva. Colpa del decoro, un po’ scarno. Per non dire assente. Vinta la battaglia contro le isole tecnologiche, su cui il Corriere Adriatico ha puntato per lungo tempo, sono rimaste le fioriere arrugginite a contenere piante appassite. Tutt’altro che un bel biglietto da visita in vista della stagione turistica. A questo punto il mondo del commercio rilancia, e prova ad indicare alcune idee che possano servire da spunto ai prossimi amministratori locali per trovare guizzi utili a dare una nuova immagine, e più che mai una nuova vitalità, al cuore di Ancona. 

 


I punti di vista 


«Basta andare da altre parti per vedere quali trovate siano state adottate per rendere il centro città più accattivante» esordisce Giorgio Pavani, titolare della boutique Lay Line. «Sono stato a Nizza - racconta il commerciante - e il corso principale era costellato di installazioni in ferro che replicavano la forma degli alberi. Ai rami pendevano delle piante vere che venivano innaffiate attraverso un impianto di autoirrigazione». Un mix di arte contemporanea e visione in stile design urbano.

«Noi ci accontenteremmo di molto meno - ironizza Pavani -, ma per rendere suggestivo un paesaggio cittadino ci vuole anche un po’ di creatività». «Un bell’arredamento è quello che ci vuole - replica Paola Meldolesi, titolare dell’omonimo negozio di articoli sportivi -, delle panchine nuove e magari più numerose. Servono a fare aggregazione». E su un punto gli esercenti convergono senza alcun dubbio: «Più dehors - commenta Toni Tanfani, titolare della boutique Gisa -, ci vuole una riorganizzazione che renda tutti gli spazi esterni omogenei. Bisognerebbe dare delle linee guida». Ma soprattutto un input imprescindibile: «Il buon gusto - sottolinea Tanfani -. Con ciò non voglio dire che non ne abbiano quelli lungo il corso, ma sono slegati l’uno dall’altro. Serve uno stile comune». Dunque un’immagine coordinata e secondo standard qualitativi piuttosto alti. 


L’accoglienza 


«Ci vorrebbe più verde - suggerisce Michele Manna, titolare dell’ottica in piazza Roma - una nota di colore che renderebbe di certo più accogliente il corso». Altri punti su cui i commercianti battono i pugni: «L’illuminazione - riprende Tanfani - abbiamo delle luci fredde». «Bagni pubblici decorosi» incalza Pavani. «E più controlli la mattina quando i furgoni dei fornitori attraversano il corso - bacchetta Manna -, alcuni sfrecciano a tutta velocità». Un concetto più generico: «La pulizia - rimarca Meldolesi -, per accogliere i turisti dobbiamo mettere in mostra una città più pulita».

Poi il tema scottante che arriva in seconda battuta, ma infiamma gli animi dei commercianti: i parcheggi. «Non mi stancherò mai di dirlo: aprire il porto alle auto» insiste Pavani. «Non capisco proprio perché ci sia tutta questa ritrosia verso una richiesta che avanziamo ormai da anni» ribadisce Manna. D’altronde la vivibilità e l’attrattività del centro non dipende solo da un buon arredo urbano, ma anche dalla fruibilità. «Rifare subito piazza della Repubblica: c’è più segnaletica stradale lì che in autostrada» chiosa Tanfani. 

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Corriere Adriatico