Discariche abusive, il Comune spende 25mila euro l’anno per rimuovere i rifiuti ingombranti

Rifiuti abbandonati davanti alla stazione
ANCONA - In dieci anni quasi 250.000 euro. Tanto ha speso il comune di Ancona per la rimozione dei cosiddetti rifiuti ingombranti, tra le vie del centro e la periferia. Le...

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ANCONA - In dieci anni quasi 250.000 euro. Tanto ha speso il comune di Ancona per la rimozione dei cosiddetti rifiuti ingombranti, tra le vie del centro e la periferia. Le discariche abusive hanno un costo extra non indifferente per l’intera comunità, non essendo contemplata la loro rimozione nei servisi in convenzione tra il comune di Ancona e Anconambiente.

 

Un problema che negli ultimi tempi sembra divenuto una vera e propria emergenza a giudicare dal numero degli interventi che effettua il personale di Anconambiente per rimuovere letti, divani, armadi, scrivanie. reti e tutto quello che non serve più in una casa, materiale abbandonato dove capita.

Il ritiro gratuito
Nonostante le campagne di informazione e l’apertura di due centri ambiente dove è possibile conferire questi rifiuti a titolo gratuito la gente continua ad abbandonare dove capita. E pensare che, previo appuntamento telefonico, la stessa Anconambiente garantisce anche il ritiro gratuito a domicilio. Ogni giorno della settimana, festivi esclusi, dal deposito di Anconaambiente escono tre mezzi, due al mattino uno alla sera, proprio per il recupero degli ingombranti. Servizi fissi con la stragrande maggioranza degli interventi che interessano le discariche abusive, a cui si devono aggiungere i ritiri domiciliari. Mezzi, ma anche personale, per un servizio che va ben oltre i 25.000 euro annui che spende il comune di Ancona per garantire il decoro della città con il personale di Anconambiente chiamato anche a gestire per poi smistare tutte le segnalazioni che arrivano sulla applicazione Junker dove gli stessi cittadini possono inoltrare le segnalazioni.

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Un problema che negli ultimi periodi ha visto un ulteriore impegno da parte di Anconambiente, come puntualizza il presidente Antonio Gitto: «Nei centri ambiente le aziende per scaricare devono effettuare una registrazione e ogni accesso ha un costo di qualche euro. Nonostante ciò pur di non pagare molti preferiscono abbandonare dove capita. Ci sono delle leggi in materia che ci impongono nei centri ambiente la rintracciabilità del rifiuto per tale motivo alle aziende è richiesta l’iscrizione ad uno speciale registro. Stiamo lavorando per rendere più accessibile il conferimento di questi rifiuti ingombranti ma non possiamo ignorare le legg». 

Le zone a rischio


Dalla periferia al centro, sono una trentina le zone più a rischio di abbandoni, da corso Carlo Alberto a piazza d’Armi, fino alle frazioni cimiteri compresi. Si abbandona di tutto ma il sospetto è quello che in alcune zone della città ad abbandonare siano anche soggetti provenienti dai comuni limitrofi. Nel 2020 grazie al supporto delle telecamere sono state elevate oltre 200 sanzioni amministrative dalla polizia municipale ma dietro ogni singola multa c’è un lavoro non indifferente. In tutta Ancona al momento solo un paio di svuota cantine frequentano con diritto di scarico i centri ambiente di Posatora e di via del Commercio, cosi come non mancano alcune ditte individuali nel settore dell’edilizia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico