Buche, marciapiedi rotti e transenne: «Frazioni dimenticate, chi ci pensa?»

Buche, marciapiedi rotti e transenne: «Frazioni dimenticate, chi ci pensa?»
ANCONA  - Asfalti groviera, marciapiedi dissestati, vegetazione trascurata e transenne ovunque. Dopo anni di battaglie da parte degli abitanti di Sappanico, il rudere di...

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ANCONA  - Asfalti groviera, marciapiedi dissestati, vegetazione trascurata e transenne ovunque. Dopo anni di battaglie da parte degli abitanti di Sappanico, il rudere di proprietà comunale che incombeva sulla pubblica via verrà finalmente abbattuto.

 

Questo era però soltanto uno dei tanti problemi che attanagliano le frazioni di Ancona, le quali secondo Fabio Mecarelli, portavoce dell’associazione Anti Degrado, necessiterebbero di una riqualificazione complessiva che possa ridare loro dignità abitativa, ma anche prospettive dal punto di vista turistico. «Ho appreso con soddisfazione la notizia della designazione di una ditta per l’abbattimento del rudere di Sappanico. Significa che abbiamo lavorato bene - dice -. Ora ci auguriamo che i tempi di intervento non siano quelli a cui ci hanno abituato. Anche per una questione di sicurezza. Ma soprattutto auspichiamo, da parte dell’attuale amministrazione e di quella che verrà, una maggiore attenzione per questi territori, che potrebbero diventare un’importante fonte di attrazione per il turismo ecosostenibile». 


La situazione 


Cosa certo un po’ difficile se tutte le strade di accesso sono massacrate. «Basta risalire in auto dal Pinocchio al Ghettarello e poi proseguire verso Sappanico e Montesicuro per rendersene conto. È così pieno di buche che la gente al volante sembra ubriaca, mentre sta tentando solamente di schivarle. Di tanto in tanto il Comune copre le buche con sacchetti di asfalto pronto che, però, alla prima pioggia si disfa». Poi ci sono i marciapiedi, talmente sconquassati che è impossibile camminarci. E infatti diverse persone sono inciampate e si sono fatte male. Non va meglio con gli alberi, in vari tratti pericolosamente inclinati verso la strada, e dalle chiome così folte che oscurano la pubblica illuminazione. Che dire, poi, dei luoghi che potrebbero essere di interesse per cittadini e turisti e che invece cadono letteralmente a pezzi?


«A Montesicuro, nella zona del Montone, c’è uno stupendo belvedere dove tanti ciclisti si fermavano per ammirare il panorama, che è da tempo transennato e inaccessibile». C’è poi un’interessante pesa pubblica, chiusa da oltre vent’anni e preda del degrado: le porte arrugginite, i muri scrostati e ricoperti di scritte, il tetto sgretolato e sormontato da erbacce. «Quanto al parco di Sappanico, non si può neanche definire tale, tanto che le famiglie portano i propri figli a quello di Posatora - conclude Mecarelli -. I giochi per i bambini non ci sono, sulle panchine è impossibile sedersi e il campetto è sporco e pericoloso, con impianti a vista e baracche in lamiera dai profili taglienti».

 

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Corriere Adriatico