Mensa del Povero, un giovane scatena l'inferno: arrestato, condannato ma già in libertà

Mensa del Povero, un giovane scatena l'inferno: arrestato, condannato ma già in libertà
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ANCONA - Nella giornata di ieri, verso ora di pranzo, pervenivano telefonate sulla linea d’emergenza che segnalavano un uomo che, brandeggiando due bottiglie in vetro rotte, stava aggredendo gli avventori della Mensa del Povero in via Padre Guido.

Sul posto si recava personale della Squadra Volante che incrociava diverse persone impaurite si stavano allontanando velocemente. Gli operatori notavano davanti al refettorio alcuni soggetti in evidente stato di agitazione, nonché a terra, tutto intorno e sino al vicino corso Mazzini, frammenti di vetro.

Nello specifico gli agenti vedevano tre uomini che cercavano di difendersi da un altro soggetto, che li fronteggiava. Alla vista degli operatori i quattro si tranquillizzavano e venivano identificati.

Un ragazzo della Guinea di 21 anni presentava una vistosa ferita da taglio sul dito medio della mano sinistra, con una copiosa perdita di sangue, per cui veniva richiesto sul posto l’intervento di personale sanitario che, poco dopo, giungeva e provvedeva alle prime cure del caso.

Il ragazzo riferiva agli agenti che un uomo a lui conosciuto solo di vista, con delle vistose cicatrici al volto, aveva iniziato a minacciarlo senza alcun apparente motivo e, brandendo tra le mani due bottiglie rotte impugnandole dal collo, si era avvicinato tentando di colpirlo più volte, raggiungendolo con una bottigliata alla mano sinistra. Tale racconto veniva confermato anche da alcuni testimoni presenti.

Gli agenti nell’immediatezza fermavano l’aggressore, un cittadino gambiano di 26 anni, e lo traevano in arresto per il reato di lesioni aggrevate e messo in sicurezza all’interno dell’auto di servizio.

Il ragazzo ferito veniva trasportato da personale sanitario presso l’ospedale di Torrette in codice arancione e gli veniva diagnosticata ferita lacerocontusa sul dito medio e dorso della mano sinistra con prognosi di gg. 14 s.c.

L’arrestato veniva trattenuto presso le camere di sicurezza della locale Questura in attesa del rito della direttissima e questa mattina, all’esito dell’udienza, veniva condannato a 9 mesi di reclusione pena sospesa.

 

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Corriere Adriatico