ANCONA - Era andato alle terme dell’Aspio per curare i disturbi gastrici. Pensava di alleviarli, invece si era trovato davanti un muro di patologie: non solo i problemi di...
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Una debacle totale che ha spinto un medico anconetano di 60 anni a rivolgersi prima in diverse strutture sanitarie per cercare di recuperare il deficit, poi in tribunale. La vicenda giudiziaria si è conclusa pochi giorni fa, a 12 anni di distanza dal trattamento finito sotto accusa. La società Terme dell’Aspio dovrà risarcire al professionista 18.600 euro. Il medico, assistito dall’avvocato Marco Manfredi, era stato sottoposto a delle cure idropiniche nel luglio 2005. Secondo modalità e tempi stabiliti dal centro, doveva ingerire determinate quantità di acqua termale per curare una patologia gastrica.
Da quanto emerso, dopo tre bicchieri il 60enne aveva iniziato a sentirsi male. Sarebbero sopraggiunti immediatamente gravi disturbi gastrointestinali e poi la perdita progressiva dell’udito dell’orecchio sinistro. Con l’insorgere dei disturbi, per il medico – che ha patito danni permanenti dell’8-9% - era iniziato un vero calvario, fatto di ricoveri e terapie per cercare di riacquistare l’udito, tornato a funzionare dopo varie tipologie di cure. Quando le condizioni di salute sono migliorate, è scattata la volontà di portare in tribunale la società che aveva in gestione le terme. Per valutare la situazione, il giudice ha nominato un perito che, basandosi sulle cartelle cliniche del 60enne e la documentazione relativa alle analisi dell’acqua ingerita, ha stabilito l’esistenza di un «nesso causale tra le cure e la sindrome enterica acuta sviluppata». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico