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ANCONA - Avrebbe venduto un cucciolo di bulldog falsificando il libretto vaccinale, rassicurando gli acquirenti sulle buone condizioni di salute dell’animale che stavano comprando. Arrivato nella nuova casa, era morto nel giro di 72 ore. Il contesto accusatorio è stato formalizzato dalla procura nei confronto di un 40enne dell’Ascolano, che sul web si era presentato agli acquirenti (una coppia di fidanzati dal Riminese) come un allevatore di cani di razza.
I reati
L’uomo ieri mattina è stato condannato dal giudice Tiziana Fancello a sette mesi di reclusione, pena sospesa. Doveva rispondere di truffa e di falso materiale, in merito alla falsificazione del libretto vaccinale. Il cucciolo, di appena tre mesi, aveva iniziato a stare male appena portato a casa dalla coppia di fidanzati. In tre giorni era morto, probabilmente per un virus già in atto durante la compravendita avviata sul web.
Era ricostruire la vicenda, nel corso di una passata udienza, era stato il 35enne che, assieme alla fidanzata, aveva acquistato il cane.
«Non mi aveva consegnato il Pedigree, ma il libretto di vaccinazioni. Sembrava essere tutto regolare» aveva detto il testimone.
All’arrivo a casa, l’amara sorpresa. «Il cucciolo aveva iniziato a defecare sangue. Siamo corsi dal veterinario ma nel giro di tre giorni è morto». La diagnosi: il cane aveva contratto il Parvovirus, un’infezione che può essere combattuta con i vaccini e che se non curata può portare alla morte nel 91% dei casi. «Il veterinario ci disse che il cane era già malato al momento dell’acquisto». La coppia aveva provato a ricontattare il venditore, ma era sparito. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico