«Mi diceva: ti sotterro. Mio figlio si vestiva da Spiderman per difendermi». Le accuse choc contro l'ex compagno

Il tribunale di Ancona
ANCONA - È calato il gelo nell’aula del tribunale quando, ripercorrendo l’inferno della sua convivenza, la mamma-guardia giurata ha raccontato al giudice...

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ANCONA - È calato il gelo nell’aula del tribunale quando, ripercorrendo l’inferno della sua convivenza, la mamma-guardia giurata ha raccontato al giudice l’aggressione subita dal compagno nell’ottobre 2017, dopo quella del 2012 (mai denunciata) in cui si era fratturata una costola. «Mi insultava perché ero stanchissima e mi ero messa a dormire dopo aver smontato dal turno di notte. Mi ha spinto, poi mi ha dato un pugno e ho cominciato a sanguinare da un orecchio. Mio figlio aveva tre anni, si è messo in mezzo per proteggermi. Siamo andati insieme all’ospedale. Da allora indossa sempre la tuta da Spiderman perché vuole difendermi». 

 

 
L’imputato, un finanziere di 45 anni a processo per maltrattamenti in famiglia aggravati, nega tutto. Difeso dall’avvocato Francesco Nucera, replicherà nella prossima udienza dell’8 settembre alle accuse dell’ex compagna da cui ha avuto due figli. La donna, una guardia giurata di 48 anni, assistita dall’avvocato Alessio Stacchiotti, è stata ascoltata ieri dal giudice a cui ha descritto l’incubo vissuto tra il 2016 e il 2018, dopo una convivenza iniziata diversi anni prima. Violenze crescenti, a suo dire, prima verbali, poi fisiche.

«Mi diceva che non valgo niente, che faccio un lavoro inutile e sono in grado solo di aprire e chiudere i cancelli -ha raccontato -. Diceva che soltanto le prostitute lavorano di notte. Mi chiamava utero in affitto. Gli faceva schifo come cucinavo e dava la colpa a me se i bambini non mangiavano. Una volta, quando ero incinta, avevo poco appetito per via delle nausee, così in uno scatto d’ira a tavola mi ha preso i capelli e mi ha infilato la testa nel piatto. Le offese gratuite nel tempo sono diventate la regolarità: non reagivo anche perché, per via della dieta macrobiotica che seguivamo, mi ero isolata e non avevo più amici». In oltre un’ora di testimonianza, la guardia giurata, nel suo racconto choc, ha fornito altri dettagli da brividi sui maltrattamenti che avrebbe subito dal suo ex.

«Tanto ti sotterro viva, non ti troverà più nessuno»: con queste parole il compagno l’avrebbe minacciata di morte, anche davanti ai loro due bambini. «Non me ne sono mai andata di casa perché ero rimasta sola, non sapevo cosa fare e lui sosteneva di conoscere tanti magistrati: “Ti porto via il lavoro e i figli, non li vedrai più”, mi diceva».

Ma dopo l’ennesima lite violenta, alla fine del luglio 2018, la 48enne se n’è andata con i due bambini. Poche settimane prima, infatti, l’ex compagno avrebbe scoperto una liaison tra la donna e un suo collega, una relazione di amicizia che, peraltro, la vittima gli aveva già confidato un anno prima. 


«Lui non mi credeva, anzi mi invitava a cercarmi un nuovo fidanzato - ha raccontato al giudice -. Ma quando ha trovato i messaggi sul cellulare, è andato su tutte le furie. Mi ha detto di fare le valigie e lasciare le chiavi. Poi ha portato in camera mio figlio e mi ha fatto mettere in ginocchio davanti a lui, costringendomi a dire che sono una poco di buono e che dovevo vergognarmi».

In aula è stata sentita anche la madre della donna che ha raccontato l’episodio in cui avrebbe sentito il nipote gridare al padre: «Tu mamma non la ammazzi perché prima ti sotterro io». Per questo si vestiva da supereroe, convinto di poterla salvare. 

 

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Corriere Adriatico