Ancona, stangata del Tribunale a Longarini. Deve versare al ministero 120 milioni per pagamento indebito di opere

Longarini in tribunale ad Ancona con i suoi legali
ANCONA - Prima l’annullamento dell’arbitrato deciso dalla Cassazione, poi il recupero di 800 milioni di euro da parte dell’erario, adesso la doppia sentenza del...

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ANCONA - Prima l’annullamento dell’arbitrato deciso dalla Cassazione, poi il recupero di 800 milioni di euro da parte dell’erario, adesso la doppia sentenza del Tribunale dell’Impresa di Roma che ha condannato Edoardo Longarini a versare al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la somma di 120.604.098 euro, più spese legali per 221mila euro e interessi da quantificare. Ancora un duro colpo per il patron dell’Adriatica Costruzioni nel braccio di ferro con lo Stato. Già l’estate scorsa la Corte d’Appello di Roma, nel ventennale ping pong giudiziario, aveva dato ragione al Mit: in forza di lodi arbitrali giudicati nulla, aveva consentito al ministero di recuperare circa 800 milioni pignorati dall’imprenditore originario di Tolentino nell’ambito della causa-monstre sulle incompiute del Piano di ricostruzione di Ancona, per il mancato affidamento di alcune opere. Ora dal Tribunale di Roma arriva la sentenza di condanna in primo grado per Longarini, che nel 2015 aveva intentato una causa contro il Mit per ottenere la liquidazione di 568 milioni di euro di interessi su ritardati pagamenti delle annualità (sospesi dal 1990) relative a opere per 167 milioni eseguite ad Ancona nel 1977 e nel 1985. I giudici non solo hanno rigettato la richiesta, giudicata infondata, ma hanno in parte accolto la domanda riconvenzionata del Mit per 210 milioni, sulla base di una Ctu sulla ricostruzione dei rapporti contrattuali dei lavori affidata al professor Giuseppe Sancetta e all’ingegner Rodolfo Fuggher. 
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Corriere Adriatico