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Il ragazzo, a cui erano stati diagnosticati traumi facciali e la rottura di uno zigomo del volto, sarebbe stato anche rapinato dei due cellulari, il suo e della mamma, che teneva con sé. Per quel turbinio di violenze, i presunti aggressori – ad oggi tutti tra i 21 e i 25 anni - rischiano ora di affrontare un processo. La procura ha contestato a tre persone i reati di tentata estorsione, rapina e lesioni personali aggravate. Uno ha anche la cessione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Il quarto ha solo la detenzione. Ieri mattina, per i quattro si è tenuta l’udienza preliminare davanti al gup. Non c’è stata alcuna decisione sul rinvio a giudizio. Tutto posticipato all’11 giugno 2018, quando potrebbe costituirsi anche come parte civile il 24enne, assistito dall’avvocato Marco Fioretti. Il gruppo di presunti estorsori è difeso dai legali Moreno Giaccaglia, Mirco Piersanti e Silvia Paoletti dello studio Magistrelli. Oltre ai quattro maggiorenni, è finito sotto accusa anche un ragazzo che, all’epoca dei fatti, era minorenne e per il quale procede il tribunale di competenza. Sarebbe stato lui il quarto giovane protagonista della spedizione punitiva nei confronti dello jesino. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico