Ambulanze intrappolate dalla sosta selvaggia, i soccorritori: «Facciamo lo slalom tra le auto con le barelle»

Le ambulanze in trappola nel parcheggio dell'ospedale di Torrette
ANCONA - Scaricare i pazienti dalle ambulanze sta diventando uno sport estremo a Torrette. Il parcheggio di fronte al vecchio ingresso dell’ospedale, riservato in teoria ai...

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ANCONA - Scaricare i pazienti dalle ambulanze sta diventando uno sport estremo a Torrette. Il parcheggio di fronte al vecchio ingresso dell’ospedale, riservato in teoria ai soli mezzi di soccorso, è spesso occupato dai furbetti senza permesso, medici inclusi che magari non vogliono fare troppa strada a piedi. Ieri la quindicina di posti dedicati alle ambulanze era invasa da veicoli privi di autorizzazione. 

 
«Non avevamo lo spazio per sbarellare i pazienti» denunciano i soccorritori, costretti a fare lo slalom tra le auto, sotto la pioggia, per accompagnarli all’ospedale. «Lì noi accompagniamo le persone a fare visite private o interventi chirurgici, anziani con gravi invalidità, scarsa capacità motoria, pazienti intubati, ma anche bambini dal Salesi - spiegano gli operatori del soccorso -. Quando tutti i posti sono occupati, circostanza che si verifica sempre più spesso, dobbiamo scaricare le barelle in mezzo alla strada, passando tra le auto: un rischio per i pazienti, ma anche per noi stessi, visto che, se succede qualcosa, siamo i primi a pagarne le conseguenze perché la responsabilità è nostra». Le proteste, anche scritte e ufficiali, non hanno sortito effetto. Per un periodo all’ospedale regionale sono stati garantiti controlli e sono fioccate multe. «Ma poi tutto è tornato come prima - lamentano i soccorritori -. Chiunque passa dalla sbarra. Il top ieri (lunedì, ndr) quando erano rimasti solo due posti per le ambulanze. E ricordiamoci che qui, l’anno scorso, era stata investita una persona». Gli operatori hanno di nuovo manifestato il problema agli uffici dell’Urp, senza successo. «La cosa incredibile è che se facciamo presente agli automobilisti che in quegli spazi non possono parcheggiare, ci insultano pure: una situazione grottesca».  

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Corriere Adriatico