Topi, transenne e un cortile-giungla. Palazzo Albertini, scempio sul Viale nel cuore di Ancona

Topi, transenne e un cortile-giungla. Palazzo Albertini, scempio sul Viale nel cuore di Ancona
ANCONA Vegetazione incolta in stile giungla, fogne a cielo aperto, topi, tetti pericolanti e uno stato di degrado generale che non t’immagineresti nel cuore del quartiere...

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ANCONA Vegetazione incolta in stile giungla, fogne a cielo aperto, topi, tetti pericolanti e uno stato di degrado generale che non t’immagineresti nel cuore del quartiere Adriatico. Non c’è pace a Palazzo Albertini, edificio di elevato pregio storico che, però, porta i segni di una trascuratezza arretrata, frutto di anni di oblio e abbandono.

 

La storia 

Il complesso realizzato nei primi anni Trenta fa parte del patrimonio dell’ex Opera Pia Fondazione Albertini, lasciato in eredità dal più longevo direttore del Corriere della Sera, l’anconetano Luigi Albertini, affinché se ne ricavassero alloggi per i poveri. Dal 2012 il palazzo è stato acquisito a titolo gratuito dal patrimonio comunale e ora ospita uffici e servizi comunali, alloggi per l’emergenza sociale e alcuni appartamenti privati. Il degrado, nascosto nella corte del complesso, è in realtà visibile già dall’esterno, tanto che al Corriere Adriatico sono arrivate segnalazioni sull’emergenza, aggravata dal fatto che i lavori da 350mila euro per la manutenzione straordinaria del palazzo di cinque piani ai civici 22 e 24 di via Trieste non sono ancora partiti. 

Gli interventi mancati

Eppure era stata la precedente amministrazione comunale, in una relazione ad hoc, a sottolineare la necessità dell’intervento «per la vetustà e la scarsa manutenzione» che nel tempo ha portato l’edificio «a degradarsi soprattutto nelle coperture, nelle parti in legno, nelle solette dei balconi, nei portoni e negli infissi». Si evidenziava pure la necessità di interventi sulle fognature e per il superamento delle barriere architettoniche, ma in compenso sono stati spesi 285mila euro (più Iva) per la realizzazione di un impianto di climatizzazione estiva a servizio degli edifici ai civici 37 e 39, dove si trovano alcuni degli uffici comunali, nell’ambito di un accordo quadro da 2,7 milioni per lavori di manutenzione straordinari degli immobili pubblici relativo al triennio 2021-2023. 

C’è chi punta il dito contro gli stessi gruppi compressori, installati sulle facciate del palazzo soggetto a tutela della Soprintendenza e visibili anche dal Viale. Per non parlare di un cancello in ferro, che era posizionato in uno dei due ingressi, misteriosamente sparito e mai rimesso al suo posto dopo alcuni lavori di manutenzione. Negli anni le segnalazioni al Comune si sono sommate, ma senza interventi risolutivi. Una delle criticità è rappresentata dalle fognature: i privati utilizzano delle fioriere per impedire che i topi escano da buchi nel terreno. 

Le criticità

Voragini si aprono qua e là sull’asfalto, rendendo difficoltoso il passaggio con le carrozzine degli ospiti di un’associazione che qui ha sede e che si occupa di assistere disabili e persone con disabilità motoria. Spuntano transenne a terra, reti sui balconi pericolanti decorati con rilievi di valore storico, mentre il degrado ha assalito i tetti, l’umidità sta divorando l’intonaco e il cortile-giungla genera un’invasione di zanzare e insetti che rende il clima invivibile. Ora la fiducia dei residenti è riposta nella nuova Amministrazione, nella speranza di un intervento tempestivo. 

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Corriere Adriatico