Patto anti-Covid tra i sindaci per frenare i contagi: summit per una linea comune nella provincia blindata

Controlli della polizia nei confini della provincia
ANCONA - Un vertice tra i comuni assediati dal virus per concordare strategie condivise e una linea precisa con la Regione. Il sindaco Valeria Mancinelli chiama all’appello...

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ANCONA - Un vertice tra i comuni assediati dal virus per concordare strategie condivise e una linea precisa con la Regione. Il sindaco Valeria Mancinelli chiama all’appello i colleghi delle città più colpite dai contagi per sancire un patto anti-Covid. Oggi la riunione indetta dall’Anci, finalizzata a rendere più omogenei i provvedimenti da adottare in questi giorni di zona gialla dai confini rossi, nei quali, almeno fino alla mezzanotte di sabato, la provincia dorica resterà isolata dal resto delle Marche.

 

 I controlli attuati alle “frontiere” dell’Anconetano, a nord, est e sud, ieri hanno partorito una sola maxi multa da 400 euro. L’ha rimediata una ragazza pesarese diretta a Senigallia. «Non sapevo nulla del divieto», ha ammesso candidamente ai carabinieri che l’hanno fermata sulla Statale. È infatti Vietato entrare e uscire dalla provincia senza giustificato motivo. 

Al confine fra Numana e Porto Recanati la prima giornata dall’entrata in vigore della nuova ordinanza è scorsa senza problemi, anche se i pochi ristoranti aperti sul lungomare hanno registrato alcune defezioni nelle prenotazioni per il pranzo, come confermato ieri dal titolare del “Leone di Mare”. Nel weekend non mancherà la presenza delle forze dell’ordine per monitorare gli spostamenti oltre il fiume Musone. «Avendo a cuore la tutela del territorio e della salute dei cittadini, proseguiremo le consuete attività di controllo, in sinergia con i carabinieri, nonostante dal 25 maggio scorso la polizia locale non sia più tenuta a fare servizi Covid» afferma il sindaco di Numana, Gianluigi Tombolini.
Occhi aperti anche a Loreto, nelle zone di confine con Recanati e Porto Recanati. «Massimo rispetto per le decisioni della Regione, che vanno nella direzione di evitare maggiori penalizzazioni per le Marche – dichiara il sindaco Moreno Pieroni -. Vigileremo affinché le regole vengano rispettate e ci siamo già attivati chiudendo gli spazi pubblici, scuole e asili cittadini. La nostra polizia municipale è al lavoro da giorni per un attento monitoraggio». Non sarà un’impresa facile effettuare controlli sui confini «perché Loreto si trova in una zona particolare, quasi totalmente circondata dal territorio della provincia di Macerata» e «molti loretani si recano nei Comuni del maceratese per motivi di lavoro. Per questo – continua il sindaco Pieroni - abbiamo rafforzato i servizi, anche per quanto riguarda il rispetto delle quarantene domiciliari, con controlli a campione nelle abitazioni». 
A Castelfidardo la stretta collaborazione fra la polizia locale e quella di Recanati ha portato già da ieri all’istituzione di check point mobili al confine fra le due province nei pressi dello stabilimento Garofoli Porte e Garofoli Vini. Misura, afferma il sindaco Roberto Ascani coadiuvato dal comandante Paolo Tondini, «attuata secondo una programmazione condivisa tra i due comandi territoriali nel già consolidato spirito di collaborazione tra corpi di polizia. Grande attenzione degli operatori sarà rivolta anche nel fornire la più corretta informazione alla popolazione sulla normativa».


Anche a Senigallia sono stati effettuati controlli a ridosso del ponte sul Cesano, che demarca il confine tra le province di Ancona e Pesaro. Qui, nessuna multa: gli automobilisti fermati avevano motivazioni valide, soprattutto necessità di lavoro. Le stesse che hanno salvato la clientela al Caffè Uliassi di Cesano. «Non ho notato grosse differenze rispetto agli altri giorni – spiega Valtero Uliassi, il titolare –, la mia clientela è fatta soprattutto di lavoratori, quindi ho servito ugualmente persone da fuori provincia e si sono quindi fermate». Ma c’è incertezza sul provvedimento. «Ho ricevuto chiamate per ricevere chiarimenti o sapere se ero aperto - conclude –. Ho notato molta confusione». C’è chi ha chiesto informazioni anche alla polizia locale, alla centrale o in strada. Qualcuno, nel dubbio, ha rinunciato a una visita medica a Fano. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico