ANCONA - Spunta un video sulle violenze subite dalla ragazza sfuggita a uno spacciatore che voleva approfittare di lei in quell’angolo di desolazione che regna a Vallemiano,...
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Sono stati i militari ad ammanettare il pusher, agevolati dal coraggio di un 35enne, sceso di corsa in strada per soccorrere la donna che gridava aiuto e afferrare il malvivente per il collo. Parte della scena è stata ripresa da una studentessa che sabato mattina era piegata sui libri per preparare un esame. Quando ha sentito quelle urla, si è affacciata e con il telefonino ha filmato la scena: il video è in corso di acquisizione da parte degli inquirenti. Si vedrebbe l’uomo che insegue la 34enne tunisina, la afferra da dietro, la spinge a terra e poi le sfila la parte inferiore della tuta da ginnastica. Al ghanese, processato per direttissima, la procura contesta la violenza sessuale consumata perché comunque avrebbe palpeggiato la vittima. «Volevo solo i miei soldi», ha detto a caldo. Probabilmente si trattava di un debito di droga: una dose di eroina che la donna avrebbe dovuto pagare. Non in denaro, ma in natura.
La donna ha riferito di essere stata trascinata fino ai materassi che fanno parte dell’arredo di baracche allestite da spacciatori e senzatetto ai piedi delle fondamenta dell’Asse nord-sud, nascoste tra l’erba alta un metro. In qualche modo si è divincolata, è scappata, ma stava per essere stuprata prima di raggiungere la strada, non fosse per l’intervento provvidenziale dei residenti, esausti e allarmati da una situazione ormai fuori controllo. La procura vuol far luce su questo spaccato di terzo mondo, partendo da un ragionevole sospetto: lo spaccio in cambio di favori sessuali sarebbe una pratica consolidata a Vallemiano tra pusher africani e giovani tossicodipendenti, un’oscena routine fondata sulla mercificazione del corpo come moneta di scambio per lo sballo. Rapporti violenti che si consumerebbero su materassi sgangherati, fra stracci, pentole e avanzi di cibo nella baraccopoli su cui s’affacciano gli abitanti di via Fano, a due passi dal campo sportivo di Vallemiano frequentato da centinaia di baby calciatori.
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Corriere Adriatico