Studente di 14 anni precipitato dal Savoia, il caso arriva fino a Roma: il ministro Valditara invia i suoi ispettori

Studente di 14 precipitato dal Savoia, il caso arriva fino a Roma: il ministro Valditara invia i suoi ispettori
ANCONA - L’eco del dramma del liceo Savoia è rimbalzato fino a Roma. Così roboante da penetrare nelle stanze di Palazzo Chigi. Il ministro...

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ANCONA - L’eco del dramma del liceo Savoia è rimbalzato fino a Roma. Così roboante da penetrare nelle stanze di Palazzo Chigi. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, stando ad accreditate fonti governative, invierà i suoi ispettori al liceo dove sabato scorso è precipitato dal terzo piano uno studente di 14 anni, piombando a terra dopo un volo di una decina di metri. Dietro quel volo, stando a quanto raccolto dai carabinieri coordinati dal pm Andrea Laurino, c’è il tentativo di un gesto estremo che, fortunatamente, non si è materializzato. Ma ha portato il ragazzino all’ospedale, prima a Torrette, poi al Salesi, con varie fratture. Ne avrà per almeno un mese prima di rientrare in classe.

 

La decisione

Gli ispettori ministeriali, assicurano da Roma, dovrebbero arrivare la prossima settimana. L’obiettivo è fare chiarezza su quanto accaduto in quella prima liceo, quando era da poco suonata la campanella della ricreazione. Poco prima, stando a quanto risulta agli inquirenti, il 14enne aveva incassato un votaccio per un’interrogazione alla lavagna. C’è da scandagliare il contesto del dramma, cercando di ricostruire la dinamica del gesto e risalire, per quanto possibile e nelle loro sfera di competenza, alle cause. Sul caso è stata disposta l’apertura di un fascicolo da parte della procura per istigazione al suicidio. Non ci sono indagati. I carabinieri hanno sequestrato due reperti: il cellulare dello studente, che aveva lasciato sul banco, e il quaderno dove avrebbe impresso parole di addio e rabbia, come a spiegare il gesto estremo. Sul foglio, anche la password del suo smartphone. Parallelamente, ma è una prassi per casi così allarmanti che riguardano gli under 18, si è anche mossa la procura dei minorenni in riferimento all’ambiente socio-familiare del ragazzino. Non è emerso alcun tipo di criticità.

La ricostruzione

I frammenti del dramma sono stati ricostruiti in maniera dettagliata e minuziosa dai carabinieri, ascoltando i testimoni (tra cui anche i compagni di classe del 14enne, sentiti alla presenza dei genitori) e acquisendo i reperti sequestrati. Cosa è emerso? Quel sabato il ragazzino si sarebbe presentato nelle ore di matematica e geometria senza aver fatti i compiti: non avrebbe compreso bene quegli esercizi. La docente l’avrebbe chiamato alla lavagna, ma l’esito della prova orale ha avuto esito negativo, con un 2, paventato a voce e ripetuto dal 14enne agli operatori sanitari, e una nota didattica. Tornando a posto, l’alunno avrebbe dato sfogo alla sua prostrazione. Prima appoggiando la testa sul banco in segno di sconfitta, poi scrivendo sul quaderno. Infine, la drammatica caduta, quando in classe (era sulla porta) c’era la sua insegnante. Vicino a lei, i compagni del 14enne, sotto choc e con le lacrime agli occhi dopo quel gesto.

 

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Corriere Adriatico