Buche choc, quanti rischi, uno slalom tra le trappole. Chi pensa a queste strade? Ecco le zone più disastrate

Buche choc, quanti rischi, uno slalom tra le trappole. Chi pensa a queste strade? Ecco le zone più disastrate
ANCONA - I tassisti, i conducenti dei bus, gli autisti delle ambulanze: tutti tremano, ogni giorno, all’idea di dover affrontare le strade malandate del capoluogo di...

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ANCONA - I tassisti, i conducenti dei bus, gli autisti delle ambulanze: tutti tremano, ogni giorno, all’idea di dover affrontare le strade malandate del capoluogo di regione. Lo slalom tra le buche è diventato uno sport quotidiano. C’è chi ci riesce, grazie all’esperienza e chi purtroppo ci finisce dentro. E allora sono guai, soprattutto per i passeggeri, ma anche per i pazienti trasportati dai mezzi di soccorso.

 

 

«Su certe strade siamo costretti a viaggiare in sirena a 20 all’ora», ci confida un autista del 118. Naturale: troppe sollecitazioni potrebbero aggravare le condizioni del paziente a bordo.

 
Le ambulanze 
Una volta, prima che il Viale delle Vittoria venisse riasfaltato dalla Giunta Mancinelli, non era inusuale vedere le ambulanze percorrere l’isola pedonale, in modo da schivare le buche. Adesso l’emergenza si è spostata su via Conca. «È di nuovo un disastro e siamo proprio davanti all’ospedale regionale», sospira l’autista di Ancona Soccorso. È come salire sulle montagne russe, anche per i conducenti degli autobus: c’è chi riferisce di passeggeri caduti a bordo a causa delle voragini, per non parlare dei danni ai mezzi e della loro usura accelerata. I tassisti, poi, hanno ben presente il problema: ogni volta si sentono quasi in obbligo di giustificarsi con i clienti per lo stato in cui versano certe strade della città. 


Gli investimenti 
Si stima che in un lustro il Comune abbia investito circa 25 milioni, in media 5 all’anno, per rifare il look alla rete viaria cittadina. Ma i soldi sembrano non bastare mai. Ci sono situazioni davvero da allarme rosso. Il centro, il rione Adriatico chiede pietà: via Rismondo è un continuum di avvallamenti. Via Panoramica è costellata di voragini con vista mare. L’asfalto si sfalda su via De Bosis e via Friuli, mentre in via Isonzo e in via Piave la battaglia contro le buche è ormai persa da tempo, anche per colpa di guasti idrici e di ripetuti interventi delle ditte private che a più riprese hanno rotto l’asfalto per intervenire sulla rete fognaria, elettrica o telefonica. Ma è tutto il centro che avrebbe bisogno di una riqualificazione consistente. 


La situazione 


Chissà che pensano i turisti quando arrivano in corso Mazzini: lo stato in cui versa è vergognoso, è opportuno tenere gli occhi ben aperti quando si fa shopping tra le bancarelle perché il fondo è pieno di trappole. E quando si arriva in piazza Cavour e si svolta a sinistra per via Calatafimi, la situazione peggiora: la salita è quasi impraticabile. La stessa via Giannelli presenta buche considerevoli, ma qui c’è l’attenuante del traffico sostenuto e del continuo passaggio degli autobus. Un po’ come in via Vecchini, con l’unica differenza che qui il Comune era già intervenuto nei mesi scorsi, ma i rattoppi si sono già riaperti. In compenso, tra qualche giorno partiranno i lavori in via San Martino nell’ambito del piano asfalti 2021 da 2,7 milioni: verranno effettuati in notturna per creare meno disagi. Sta per scattare anche il lifting dell’Asse nord-sud, non tutto, ma in alcuni tratti su entrambe le carreggiate: preoccupa il cedimento del fondo stradale sulla corsia verso il centro, poco prima dell’uscita per l’Università, dove un cartello impone il limite massimo di velocità di 30 km/h. Cominciati i lavori in via Montagnola, a cui seguiranno quelli in via delle Grotte (dalla rotatoria del parco Belvedere al cimitero). Nell’agenda 2020 del Comune c’è il completamento degli interventi in via Cambi, in via Fuà e al Poggio, mentre asfalti nuovi sono stati posati in via Gervasoni, Monte Dago, Santa Margherita, Sanzio, Vallemiano e Del Conero. Si spera durino a lungo. 

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Corriere Adriatico