Spiagge libere, un caos: furbetti e controlli flop. «Ora basta». Arrivano le multe, quando scattano

Spiagge libere, un caos: furbetti e controlli flop. «Ora basta». Arrivano le multe, quando scattano
ANCONA - Gli assembramenti? Un fenomeno quotidiano. Le mascherine? Un ricordo ingiallito. La verità è che nelle spiagge libere, da Palombina al Conero, il lockdown...

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ANCONA - Gli assembramenti? Un fenomeno quotidiano. Le mascherine? Un ricordo ingiallito. La verità è che nelle spiagge libere, da Palombina al Conero, il lockdown è finito da un pezzo e del pericolo di contagio non ha più paura nessuno. Al punto che anche la prenotazione obbligatoria nel weekend a Portonovo è diventata un optional. Molti hanno preso l’abitudine di andare al mare senza osservare le regole, non solo del distanziamento sociale, ma anche del numero chiuso: tanto i controlli sono risicati e gli steward, ingaggiati dal Comune, non hanno potere sanzionatorio né vengono più di tanto rispettati. 



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I furbetti
L’unica località in cui l’app iBeach davvero ha un riscontro in termini di check-in è Mezzavalle: ma anche qui i furbetti hanno imparato a passare da uno stradello secondario, ad arrivare via mare o a mescolarsi tra la folla, senza prenotazione. Non sono mancati, nei giorni scorsi, episodi critici: giovani che volevano passare a tutti i costi pur non essendosi registrati, liti con il personale incaricato di monitorare gli accessi. «Noi controlliamo, ma ogni tanto sarebbe fondamentale la presenza delle forze dell’ordine perché, purtroppo, certa gente abbassa la cresta solo quando vede una divisa» ci confida uno steward. 

Il monito 
«Se continua così, passeremo alle sanzioni» annuncia Liliana Rovaldi, comandante della Polizia locale. Che non nasconde le difficoltà nell’applicazione dei protocolli di sicurezza. «Perché tutti si comportino correttamente, dovremmo presidiare l’intero litorale ogni minuto della giornata, ma è impossibile - sospira -. I controlli vengono effettuati perché abbiamo una pattuglia dedicata proprio alle spiagge. Alcune zone possono essere monitorate meglio di altre, come Palombina, dove gli spazi sono più ampi. A Portonovo è tutto più complicato: ci arrivano spesso segnalazioni di affollamenti, noi interveniamo, invitiamo i bagnanti a disperdersi e rispettare le norme anti-contagio. Ma la situazione è ingestibile senza il senso civico delle persone che, purtroppo, non sono consapevoli dei rischi. I nostri interventi - continua la comandante - sono finalizzati a sensibilizzare la gente, facendo appello al senso civico. Sanzioni? Non ne abbiamo ancora fatte, ma saremo costretti a farle se la situazione non migliorerà». 

Il bastone 

Insomma, fin qui si è usata la carota, ma presto si potrebbe passare al bastone. Sì perché gli steward, purtroppo, godono di scarsa autorità e sono proprio loro i primi ad essere presi di mira da bagnanti - soprattutto turisti - scioccati di fronte agli assembramenti in riva al mare, a persone che girano tra gli ombrelloni, nei parcheggi o nei ristoranti senza mascherina, come se il Coronavirus fosse stato debellato, come se la pandemia fosse solo un lontano ricordo. 
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Corriere Adriatico