Sopralluogo alla ciclovia del Conero, entro primavera taglierà il traguardo. Mancinelli: «Sarà ora che mi compri una bici»

Sopralluogo alla ciclovia del Conero, entro primavera taglierà il traguardo
ANCONA - Dalla poesia ai tecnicismi, in mezzo corrono sette chilometri. «A un certo punto si vede il mare e persino lo scoglio della Vela», lo stupore apre il post...

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ANCONA - Dalla poesia ai tecnicismi, in mezzo corrono sette chilometri. «A un certo punto si vede il mare e persino lo scoglio della Vela», lo stupore apre il post lanciato da Ida Simonella sulla sua pagina Facebook. L’assessore al Trasporto sostenibile, in team con i colleghi Paolo Manarini, Lavori Pubblici, e Stefano Foresi, Trasporti, segue lo stato d’avanzamento della ciclabile del Conero. «Un respiro difficile da raccontare», anche per la sintesi lei sceglie l’emozione. Là dove la lirica cede il passo alla concretezza. Scattato la scorsa primavera, il cantiere supervisionato mercoledì dalla coppia Manarini-Simonella, dovrebbe chiudersi molto prima della prossima estate.

 

Il tracciato, già definito e compiuto al netto dei particolari da correggere, parte da Vallemiano si raccorda a Pietralacroce per arrivare fino al bivio sopra a Portonovo, all’altezza dei grandi parcheggi a monte. Un percorso che è la rappresentazione plastica dell’obiettivo da raggiungere: un’alternativa sostenibile per raggiungere la baia. In bici oppure a piedi, la suggestione è garantita. «È una delle sorprese che riserva questo viaggio affascinante nella natura» è ancora la narrazione social della Simonella. Per le sfumature tecniche, la parola passa a Manarini. «Volevamo verificare - rammenta - alcuni punti che sono oggetto anche di prescrizioni specifiche del Parco, interventi che devono essere aggiustati, completati». È il consueto carico di complessità dei lavori in corso, con l’effetto moltiplicatore generato dall’area protetta. 
Vale il mix. L’opera taglierà il traguardo con un costo da un milione di euro: una somma garantita da finanziamenti della scorsa programmazione europea, relativa agli anni 2014-2020, e in parte da un mutuo acceso dal Comune dorico per 471mila euro. Torna a dire, la Simonella: «Ne approfitto per ringraziare tutti coloro che lavorano dietro le quinte: tecnici e amministrativi del Comune in particolare. Dietro ogni opera, grande o piccola, ci sono montagne di progetti, autorizzazioni, gare, verifiche, controlli, contestazioni, riesami, notifiche. Atti pubblici». Segue un avvertimento, un’istruzione per l’uso: «Ricordo che il percorso non è ancora praticabile. È un cantiere e dunque non è accessibile». Lancia un’idea, l’assessore, che esalta il fattore partecipaione. «Nell’attesa vogliamo trovare un nome alla ciclabile? Avete suggerimenti e proposte?».  


Segue l’ hashtag, ovvero l’aggregatore tematico: #Ancona #ciclabile. Un appello che non cade nel vuoto, al quale il primo a rispondere è Alessandro Marini. «Proporrei ciclovia “Margherita Hack”». Sostiene con un aneddoto di vecchia data la sua ipotesi: «La scienziata, grande amante della bicicletta, fu sul Monte Conero il 15 febbraio del 1961 per osservare l’eclissi totale di Sole». Da tecnicismi alla poesia, viaggio di andata e ritorno. Il sindaco  Valeria Mancinelli manifesta entusiasmo con un post su Facebook, commentando: «Sarà ora che mi compri una bici». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico