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ANCONA Un altro rinvio, il terzo. Questa volta potenzialmente dannoso vista la delicatezza del momento tra difficoltà sul campo e caos societario. Slitta ancora l'incontro tra il presidente dell'Ancona Tony Tiong e il sindaco Daniele Silvetti sul tema centro sportivo. Dopo l'aggiudicazione del bando - valore 1.214.000 euro - per i terreni (sette ettari e mezzo), adiacenti al Del Conero dove dovrebbe sorgere l'Ancona Sports Center, bisognerà aspettare ancora per il saldo definitivo e la sigla sull'atto notarile. I passaggi preparatori, sponda club e sponda Comune, sono stati da tempo ultimati con successo. Ormai si tratta di un vero e proprio caso, non tanto per la struttura in senso stretto quanto più per i proclami presidenziali con la cittadella al vertice progetto. Anche a scapito degli investimenti sulla rosa.
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La motivazione fornita
Dopo lo slittamento di inizio gennaio («improrogabili impegni lavorativi»), e quello di metà febbraio («tornerò dopo il Capodanno cinese», concluso il 24 febbraio), l'incontro nelle sale del Comune era in programma per stamattina o, al massimo, domani.
Una nuova data e Micciola
La nuova data ipotizzata dalle parti, anche questa in attesa di conferma, dovrebbe essere intorno al 15 marzo. Tiong, a tal proposito, ha parlato - a Silvetti - di una o due settimane prima di tornare ad Ancona con un suo uomo di fiducia. Quindi, non rimane che attendere i fatti perché di parole, in questi due anni, ne sono state spese fin troppe sull'argomento. C'è poi un caso nel caso sempre riconducibile a mister Tiong. È mai possibile che un presidente di una società non replichi alle frasi del direttore sportivo, un suo dipendente, che implicitamente gli attribuisce responsabilità sulla mancata riuscita delle ultime operazioni di mercato (vedi il mancato potere di chiuderle o il tardivo ok nell'operazione Finotto)? Tra le altre cose, in tanti si sarebbero aspettati la replica di Tiong alla recente conferenza stampa di Micciola. Replica che, proprio come l'incontro in Comune, probabilmente arriverà nei prossimi giorni. Altrimenti sarebbe surreale.
Una presenza fondamentale
Proprio alla luce del contesto agitato, la presenza del presidente in città sarebbe stata fondamentale per mettere ordine e chiarire alcuni aspetti tutt'altro che lineari. I rapporti tra le varie anime dirigenziali, la figura indecifrabile del supervisore dell'area tecnica Roberto Ripa fuori dai radar da tempi immemori, il clima che si respira tra Micciola e Colavitto, le discutibili dichiarazioni di quest'ultimo nel post-Rimini sull'incidere e sul riposo concesso ai calciatori. Sullo sfondo la squadra che, ad oggi, resta la componente chiave per raggiungere l'obiettivo primario: la salvezza senza passare dai playout. Una squadra che, nonostante tutto, non deve avere alcun alibi per non riuscire sfruttando anche la spinta della tifoseria. Il vero top player. E questo, i senatori della truppa dorica, lo hanno già fatto capire al resto dei compagni nel segreto degli spogliatoi. Peppe Gallozzi
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