ANCONA - La gang delle spaccate è un incubo che sta camminando sempre più verso il centro della città. Quattro colpi in quattro gorni, tre a segno e uno...
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Dopo venti giorni sono tornati per rubare quello che non erano riusciti a prendere: le monete delle slot machine. Niente passaggi dal solaio, stavolta. Con una mazza di ferro sono riusciti a infrangere il vetro antisfondamento della parte laterale del bar e guadagnarsi l’accesso al locale, fracassare le due macchinette del gioco e scappare prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Il solito copione collaudato. E che ora inizia davvero a fare paura, soprattutto perché la gang sembra in progressivo spostamento verso il cuore del capoluogo. Ogni notte, un passo ulteriore che sta portando i criminali lontano da zone periferiche e industriali. La banda sembra inafferrabile. Finora, sono stati pochissimi gli errori commessi.
I componenti del gruppo utilizzano berretti o cappucci per coprirsi il volto e guanti per non lasciare impronte digitali. I furti sono fulminei. Da Manna hanno impiegato tre minuti per svuotare il negozio di 800 paia d’occhiali, all’Unieuro solo due per spaccare otto vetrine e rubare più di 80 smartphone. Al bar Soleil hanno mantenuto il ritmo e anche l’orario d’azione. Il raid è iniziato attorno alle 2. Sapevano che la vetrata fosse a prova di sfondamento, così si sono premuniti di mazza di ferro e picchetto. Colpi fortissimi e in successione. Uno li sferrava, l’altro faceva da palo. Erano in due, come per il colpo al negozio di elettronica della Baraccola. Il vetro si è lentamente sbriciolato, regalando ai malviventi il lasciapassare per il furto. Subito si sono diretti verso le due slot machine in fondo al bar. Le hanno divelte, impossessandosi di tutte le monete al loro interno. Pochi minuti, poi la fuga mentre l’allarme risuonava. Sul posto hanno lasciato mazza e picchetto. Strumenti che sono stati portati via dalla Polizia per essere analizzati. Stesso destino per le macchinette sventrate.
Ieri mattina, tra i dipendenti del bar aleggiava rammarico più che rabbia. L’ultimo furto subito risale a sole tre settimane fa. Allora era durato 6 minuti. Gli investigatori non escludono che ad agire sia stata la stessa banda. La conoscenza della struttura gli ha permesso di compiere un secondo raid in tempi molto più stretti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico