ANCONA - Pensava di poter mettere in piedi una burla innocente, vestendo per un giorno i panni del carabiniere che garantisce la sicurezza alla cittadinanza e che, magari,...
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L’uomo, infatti, aveva indossato un completo ricalcato su quello indossato dai carabinieri, preso in uno di quei negozi dove si comprano e affittano i vestiti per Carnevale e feste goliardiche. Sui pantaloni neri, aveva fatto cucire il bordino rosso, tipico simbolo che contraddistingue le divise ufficiali dell’Arma. Sulla giacca, invece, non erano stati necessari ritocchi. La messa in scena, operata nel dicembre 2016, ha portato il falconarese in tribunale. Ieri mattina, davanti al gup Francesca De Palma, ha patteggiato dieci mesi e venti giorni di reclusione, pena sospesa. Era assistito dall’avvocato Matteo Catalani.
Il reato si contesta a chiunque illecitamente detiene segni distintivi, contrassegni o documenti di identificazione in uso ai corpi di polizia, oggetti o documenti che ne simulano la funzione. L’imputato, attualmente disoccupato, non ha mai spiegato le regioni del travestimento: forse una goliardia, forse un gesto per fare colpo su qualche ragazza presente all’interno del fast food. Ciò che è certo è che si era presentato al McDonald’s jesino vestito di tutto punto, indossando quella che sembrava essere una vera divisa da carabiniere. Da quanto emerso, appena entrato, si era subito diretto verso il bancone dove avvengono gli ordini.
Aveva scambiato due parole con un’impiegata, atteggiandosi a vero militare che monitora la situazione: «Tutto bene qui signorina? C’è qualche problema?». Ovviamente, non c’era alcuna criticità. Sfortuna volle che quel giorno fosse presente nel locale un vero carabiniere della Compagnia di Jesi, impegnato a gustarsi i menù del fast food. Pur essendo fuori servizio, il militare era andato verso il presunto collega (mai visto prima) per capire chi fosse e accertarsi della sua identità. Durante le presentazioni, un po’ goffamente, il 35enne aveva tirato fuori una specie di tesserino. Non era quello dell’Arma, bensì il documento di un’associazione simpatizzante per la Benemerita. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico