«Senza stipendio. Da tre mesi dormo in auto con mio figlio di 17 anni»

«Senza stipendio. Da tre mesi dormo in auto con mio figlio di 17 anni»
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ANCONA - Da tre mesi dorme in macchina con il figlio. Il dramma di Maria (nome di fantasia), 41 anni, comincia quando, per motivi riconducibili alla crisi scaturita dalla pandemia, perde il lavoro. Un lento e inesorabile naufragare tra il bisogno di un nuovo impiego e le spese di tutti i giorni da sostenere. E un figlio di 17 anni. Il dramma della casa inizia quando Maria ha subito un pignoramento immobiliare, e ha dovuto lasciare l’abitazione dove viveva con suo figlio.

 

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Da quel momento è cominciata una via crucis di richieste di aiuto, fino al contatto con i servizi sociali che conoscono bene il suo caso. Ma da mesi l’ex dipendente di un centro servizi disabili dorme in macchina con il figlio. «La notte tremiamo dal freddo – dice – vi prego, aiutateci». Una situazione complessa, quanto delicata. La donna, originaria del Montenegro, avrebbe ricevuto alcune proposte da parte dei servizi abitativi comunali. Eppure continua a dormire in auto con il figlio. «La notte scorsa ho avuto paura di morire – racconta – mio figlio tremava nel sonno. Non possiamo vivere così. Nessuno ci ascolta».

 

Parole toccanti, che dipingono uno scenario di disagio sociale che sembra non essere più così raro anche in una piccola città come Ancona. Ma la situazione di Maria è sotto costante attenzione anche da parte dei servizi sociali. Sembra, infatti, che le sarebbero state offerte alcune soluzioni abitative. Una in provincia di Ascoli. «Ma io non posso andare ad abitare a 100 chilometri da Ancona – risponde la donna – mio figlio va a scuola qui». Una questione non facile, dunque. Dove da una parte emerge il quadro drammatico di un problema ormai diffuso, quello dell’emergenza casa. E dall’altra la difficoltà di combinare la soluzione abitativa con le necessità reali dei richiedenti. E in casi estremi, come la situazione che sta vivendo Maria nelle ultime settimane, c’è anche chi decide di dormire in macchina.

 

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Corriere Adriatico