Fuori sbandati e alunni dalle scuole-fantasma, dentro gli alunni: dopo la Antognini scattano i lavori alla Garibaldi

I lavori alla scuola Antognini
ANCONA - Tornerà presto il vociare degli alunni, nelle scuole fantasma abbandonate da lustri e ripopolate da sbandati, clochard e bande di ragazzini in cerca di covi per...

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ANCONA - Tornerà presto il vociare degli alunni, nelle scuole fantasma abbandonate da lustri e ripopolate da sbandati, clochard e bande di ragazzini in cerca di covi per fumarsi uno spinello o “marcare” il territorio. Dopo i lavori avviati a novembre nell’ex scuola elementare Antognini di via Bramante, ridotta per dieci anni a una casa degli orrori vandalizzata da alcuni dei suoi stessi ex alunni, adesso sta per aprire il cantiere per l’adeguamento sismico della scuola materna Garibaldi di via Torrioni. Il Comune ha già firmato il contratto con la ditta appaltatrice, un’impresa edile della provincia di Frosinone, e la prossima settimana sarà allestito il cantiere. 

 


Ma prima di consegnare alla ditta le chiavi dell’edificio, inagibile dall’aprile del 2010, l’amministrazione comunale farà ripulire aule e corridoi dalle tracce lasciate da intrusioni di clochard e sbandati. Per questo è stato affidato ad Anconambiente un incarico da 9.760 euro per la sanificazione, raccolta e trasporto di rifiuti ingombranti. «Ci sono state occupazioni abusive - confermava ieri l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Manarini -, nonostante avessimo sbarrato le aperture per non far entrare estranei. Prima di consegnare il cantiere bisognerà togliere materiali vari e residui di domicili improvvisati». Non è una novità. Basta vedere cosa accadeva fino all’estate scorsa alle scuole elementari Antognini, l’edificio davanti al liceo classico Rinaldini, tra via Canale e via Bramante. Il 19 giugno scorso, in un blitz della polizia, erano stati sorpresi e allontanati tre stranieri che bivaccavano di notte nell’immobile, dormendo su giacigli di fortuna e usando i banchi di scuola come tavolino per mangiare.

 
Per un decennio i residenti del quartiere, sopra la Galleria del Risorgimento, hanno visto filtrare dalle finestre della scuola abbandonata luci di torce e cellulari accesi di notte. Di giorno, capitava di vedere in strada stranieri che sbucavano dal nulla per lavarsi nella fontanella del parco Michelangelo. I vigili urbani andavano spesso a controllare, cercando di sbarrare gli ingressi, e trovavano bivacchi, avanzi di cibo, pentole e immondizia ovunque. Anche i ragazzi del quartiere, almeno i più maleducati, non avevano rispetto per la loro ex scuola e si divertivano a spaccare i vetri a pallonate o tirando sassi, applausi a ogni finestra centrata.

I residenti segnalavano un viavai anche di tossici e spacciatori, che usavano i banchi di scuola per tagliare la droga. All’ex Antognini finalmente sono in corso i lavori di adeguamento sismico e di ammodernamento. Oltre ad assicurare il rispetto degli standard anti-sismici, le opere garantiranno risparmio energetico, comfort ambientale e acustico, una moderna illumino-tecnica e l’abbattimento delle barriere architettoniche. 


I tempi per l’intervento sono stimati in 15-18 mesi dall’apertura del cantiere, dunque la scuola Antognini dovrebbe essere pronta per la primavera del ‘23. Più o meno in contemporanea con la riapertura della scuola d’infanzia Garibaldi di via Torrioni, visto che lì il capitolato d’appalto prevede che i lavori di ristrutturazione e adeguamento sismico siano completati in 14 mesi. Tra poco più di un anno entrambe le scuole, abbandonate da un decennio e anche più, torneranno a disposizione dei loro quartieri. «Abbiamo in corso quattro interventi di adeguamento sismico, visto che sono iniziati i lavori anche alle De Amicis e alla scuole Savio - riepiloga l’assessore Manarini -. In certi casi, come appunto per le elementari Antognini e le materne Garibaldi, il recupero degli edifici consente di restituire agli alunni scuole sicure ed efficienti e risolve anche problemi di degrado molto sentiti nei quartieri. Questi luoghi, restituiti alla loro funzione formativa, riacquistano vivibilità».

 

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Corriere Adriatico