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ANCONA - Non c’è pace per la scuola media Buonarroti, al Q2. I ladri sono tornati e stavolta, invece di accanirsi sui distributori automatici com’era accaduto l’estate scorsa, hanno messo nel mirino i computer portatili, quelli utilizzati dagli insegnanti per la didattica a distanza.
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Ne hanno portati via una dozzina: un colpo da quasi 4mila euro.
A segnalare il furto sono stati proprio gli insegnanti che, ieri mattina, si sono presentati nella scuola di via Lanzi, immersa nel verde e piuttosto isolata, per attivare la Dad e collegarsi da remoto con gli alunni. Quando sono entrati in classe, l’amara sorpresa: i pc erano spariti. Dodici in tutto, pagati dalla scuola, un paio di anni fa, 300 euro ciascuno. Inevitabili i disagi per l’attività didattica: i professori hanno dovuto riorganizzarsi di fretta per garantire le lezioni a distanza agli studenti che, nel frattempo, si erano connessi inutilmente alle piattaforme utilizzate per le lezioni online.
I docenti hanno immediatamente segnalato l’ammanco di pc al preside dell’istituto comprensivo “Quartieri Nuovi”, Giuseppe Minervini, che ha contattato i carabinieri.
«Abbiamo chiesto le registrazioni delle telecamere che ora sono al vaglio degli investigatori - precisa il preside Minervini -. Tutti i computer hanno un codice tramite il quale non dovrebbe essere difficile risalire agli utilizzatori, nel momento in cui dovessero essere accesi». Da una prima analisi delle immagini registrate dalla videosorveglianza si vedrebbe un gruppo di persone entrare nella scuola: dalla statura sembrerebbero dei giovani. Che sia una bravata compiuta da qualche ragazzo? Ogni ipotesi resta aperta.
E chissà che non ci siano collegamenti con il raid avvenuto nel luglio scorso, quando i vandali fecero irruzione alla Buonarroti, seminando distruzione sui tre piani del plesso con una violenza inaudita che lasciò basiti gli stessi poliziotti intervenuti per il sopralluogo. In quell’occasione entrarono forzando l’ingresso principale. Un disastro: vetri rotti, porte squarciate, sedie e banchi scaraventati a terra. Danneggiarono perfino le pareti in cartongesso, prese a calci e forse a colpi di mazza. Poi si accanirono sui distributori automatici, usandoli come punching-ball. Li devastarono per rubare qualche snack perché le cassette di sicurezza, con la scuola in vacanza, erano vuote. Il sindaco Valeria Mancinelli li definì «quattro sfigati in cerca di visibilità», ma nessuno li ha mai trovati. E soprattutto, in quella calda estate post pandemia i vandali continuarono ad assalire altre strutture, dalla elementare Rodari di via Brecce Bianche al centro sportivo di Ponterosso, fino al polifunzionale del Panettone, a Passo Varano.
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Corriere Adriatico