Computer rubati a scuola, i carabinieri li trovano a casa di ex due studenti: denunciati per il furto

I carabinieri intervenuti per il sopralluogo alla scuola Buonarroti
ANCONA - Un pc era nascosto sotto il letto della camera. Un altro era nello zainetto, pronto – è questo il sospetto degli investigatori – per essere venduto....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ANCONA - Un pc era nascosto sotto il letto della camera. Un altro era nello zainetto, pronto – è questo il sospetto degli investigatori – per essere venduto. Sono stati recuperati dai carabinieri lunedì pomeriggio due dei dodici computer portatili rubati nella notte dello scorso 11 marzo dalle aule della scuola media Michelangelo Buonarroti. Nei guai sono finiti due 18enni anconetani, entrambi residenti alle Brecce Bianche ed ex studenti dell’istituto preso di mira due settimane fa. 

LEGGI ANCHE:

Raid notturno dei ladri vandali nell'asilo: danni e rubati computer e tablet

 


Sono stati denunciati per concorso in ricettazione, essendo stati trovati in possesso dei dispositivi rubati. Ma gli inquirenti non escludono che la coppia fermata lunedì possa aver partecipato in maniera diretta al blitz, ripreso in parte dalle telecamere di videosorveglianza del plesso di via Lanzi. Sul coinvolgimento dei 18enni nel furto, le indagini dell’Arma sono ancora in corso. I pc recuperati, al termine delle formalità di rito, verranno restituiti alla scuola diretta dal dirigente Giuseppe Minervini.

L’ipotesi al vaglio dei militari della Compagnia è che una parte dei dispositivi rubati sia già stata immessa nel circuito delle vendite in nero. Alcuni pc, utilizzati dai docenti per la didattica a distanza, potrebbero essere ancora recuperabili. Ciascun computer ha un valore di circa 300 euro. I due denunciati sono stati fermati dai carabinieri mentre passeggiavano nel loro quartiere. Uno aveva con sé uno zainetto. Da tempo, i militari stavano tenendo d’occhio la coppia di amici. 


È scattato il controllo dei documenti, poi la perquisizione. Dallo zaino è stato estratto dagli investigatori un pc di marca Acer: è risultato essere uno dei dispositivi portatili rubati alla scuola media. I carabinieri hanno esteso le verifiche nelle case dei due ragazzi. Mentre procedevano verso le abitazioni, uno avrebbe anche cercato di scappare, forse per non andare incontro ai probabili e futuri rimbrotti dei genitori. È a casa di uno dei due 18enni che è stato rinvenuto un altro computer risultato oggetto di furto, questa volta riportante il brand Toshiba. Era nascosto sotto il letto della cameretta di un ragazzo. Non essendoci evidenze per collegare la coppia al raid che ha strappato alle Buonarroti dodici portatili, la denuncia è scattata solo per il reato di ricettazione.

Gli investigatori sono convinti che, nel momento in cui sono stati fermati, i due amici si fossero messi in marcia per andare a vendere il pc Acer. Probabilmente avevano preso accordi preventivi con un acquirente: stando a quanto emerso, non sarebbe entrato in contatto con la coppia con annunci online nei canonici portali di vendita/scambio. 


Il furto alle Buonarroti era stato scoperto dal personale scolastico la mattina dell’11 marzo. Dalle aule mancavano dodici computer utilizzati per la Dad. Non sono stati trovati segni di scasso che potessero giustificare l’incursione dei ladri. I frame hanno ripreso una gang composta da almeno quattro ragazzi, la cui fisionomia sarebbe però difficilmente riconoscibile. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico