Ancona, va a scrocco sul bus e picchia l’autista: «Basta, serve la security a bordo»

Ancona, va a scrocco sul bus e picchia l’autista: «Basta, serve la security a bordo»
ANCONA Sale a scrocco sull’autobus e tenta di picchiare l’autista quando viene invitato a scendere. È solo l’ultimo dei tanti episodi di aggressione ai...

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ANCONA Sale a scrocco sull’autobus e tenta di picchiare l’autista quando viene invitato a scendere. È solo l’ultimo dei tanti episodi di aggressione ai danni dei conducenti dei mezzi di trasporto pubblico locale. Il fattaccio è successo martedì su un bus di linea che transitava per via Giordano Bruno. Lo scalmanato è un liberiano di 24 anni che ha dato subito in escandescenze quando il dipendente di Conerobus gli ha gentilmente chiesto di abbandonare il mezzo se sprovvisto di tagliando. 

 


Lo scatto d’ira 

In un lampo il ragazzo si è scagliato contro l’autista nel tentativo di picchiarlo. L’uomo si è difeso come ha potuto. Nel frattempo un passeggero aveva allertato i carabinieri. Intanto il ragazzo, preso da uno scatto d’ira dopo aver abbandonato l’autobus, ha cominciato a lanciare sassate contro i finestrini dell’autobus danneggiandoli. Il tempestivo intervento della pattuglia ha ricondotto la situazione alla calma e il liberiano è stato portato in caserma e denunciato. 

Le reazioni 

«Siamo stanchi, i nostri autisti sono ormai rassegnati» sbotta Francesco Coppari dell’Rsu Conerobus Fit-Cisl. «La notizia è rimbalzata sulla nostra chat di whatsapp - continua il rappresentante sindacale -, ma non ha sortito alcun effetto. È un palese segnale di resa alle continue aggressioni». «Bisogna mettere la sicurezza privata dentro gli autobus - propone Emanuele Cingolani, segretario della Uil Trasporti Marche - esattamente com’era stato fatto durante la pandemia. Così si riesce a controllare meglio chi sale e proteggere chi lavora». Ciò che preoccupa è la frequenza con cui accadono episodi del genere. «Lunedì mi è salito un gruppo di giovani a Collemarino - racconta Coppari -. Bestemmie, schiamazzi. La gente ha avuto paura». E sembra che ci siano delle vere e proprie tratte del terrore. «Alcuni autisti preferiscono mettersi in malattia piuttosto che fare il turno - prosegue Coppari - specie nelle linee extraurbane C e B che portano a Chiaravalle e Marina di Montemarciano, le linee urbane 2, 3 e 1/4 e l’extraurbana verso sud: la linea R che arriva fino a Loreto». Quest’ultima è la linea dove sono avvenuti vari episodi di aggressioni da parte di alcune babygang. 

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Corriere Adriatico