Soccorritori fermati nella moschea «Con le scarpe non potete entrare»

Soccorritori fermati nella moschea «Con le scarpe non potete entrare»
ANCONA - Una chiamata di aiuto per soccorrere una persona che ha accusato un malore, la corsa con l’ambulanza per raggiungere via Dalmazia, e lo choc di non poter entrare...

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ANCONA - Una chiamata di aiuto per soccorrere una persona che ha accusato un malore, la corsa con l’ambulanza per raggiungere via Dalmazia, e lo choc di non poter entrare all’interno del palazzo che ospita un centro culturale islamico, che diventa, all’occorrenza, un luogo di preghiera. Perciò assoggettato alle regole del rito musulmano: non si può entrare con le scarpe.


Momenti di autentico stupore, per i volontari della Croce Gialla di Ancona, anche perché non era in alcun modo possibile riuscire a esaudire il precetto: la norma a cui sono tassativamente tenuti ad obbedire prevede una tenuta consona per ogni intervento. Di questa divisa fanno parte le calzature speciali, antinfortunio, capaci cioè di garantire la sicurezza dell’operatore in ogni eventualità. Fermi su due convinzioni, ugualmente legittime, ma con l’imperativo di dover intervenire per salvare una vita umana. È successo domenica pomeriggio: il caso si è risolto, poi, per il meglio: l’accesso è stato consentito e il paziente è stato così trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Torrette.

Doveva essere un intervento di routine, sebbene dettato dall’emergenza, che è iniziato quando la centrale operativa del 118 ha allertato la Croce Gialla per un malore in via Dalmazia. Si trattava di un marocchino di 42 anni che si è sentito male nella sede del centro islamico. Dalla sede di via Ragusa, la distanza è minima, ma l’abisso si è aperto quando si è trattato di entrare. «Con le scarpe, non potete venire qui», ha affermato il responsabile del centro. I soccorritori hanno spiegato che non potevano toglierle per motivi di sicurezza. Solo dopo un conciliabolo, è stato consentito all’equipaggio di poter entrare e soccorrere il paziente, vittima di una congestione, che poteva avere esiti imprevedibili. Il trasferimento al pronto soccorso ha scongiurato guai più gravi: le condizioni del 42enne non sono gravi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico