Ancona, scacco al racket auto usate Falsi, truffe ed evasione milionaria

Ancona, scacco al racket auto usate Falsi, truffe ed evasione milionaria
ANCONA – Evasione fiscale, contachilometri taroccati, documenti falsi nella compravendita di auto usate: c’è di tutto nell’operazione della Guardia di...

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ANCONA – Evasione fiscale, contachilometri taroccati, documenti falsi nella compravendita di auto usate: c’è di tutto nell’operazione della Guardia di Finanza di Ancona e che ha portato alla denuncia di 5 persone per reati tributari, truffa e falso.

L’operazione “Ghost Cars” ha portato alla luce una frode fiscale di oltre 6 milioni di euro di redditi non dichiarati e 1,5 milioni di Iva non versata all’Erario, attuata nel settore della compravendita di auto usate da una famiglia Rom, residente nel capoluogo dorico. Cinque soggetti sono stati segnalati alla locale Procura della Repubblica per reati tributari, truffa e falso. La frode consisteva nella creazione di ditte individuali intestate a soggetti “prestanome” romeni, i quali, dopo aver eseguito numerose compravendite di autovetture usate, omettevano di ottemperare ai conseguenti obblighi dichiarativi fiscali e di versamento delle imposte all’Erario, rendendosi irreperibili sul territorio italiano. La titolarità di una partita Iva consentiva peraltro di poter trascrivere i passaggi di proprietà delle autovetture usufruendo delle agevolazioni in materia di Imposta Provinciale di Trascrizione riservate ai soggetti operanti nel settore. I militari del Gruppo di Ancona hanno ricostruito, attraverso laboriosi incroci di dati, le compravendite di oltre 3.000 autovetture, le quali, dopo una messa a punto, venivano pubblicizzate per la vendita su siti internet o esposte in parcheggi pubblici del capoluogo. Diversi cittadini peraltro hanno denunciato di essere stati truffati in quanto, dopo aver acquistato l’auto da tali soggetti, a seguito di un normale controllo presso le autofficine autorizzate, hanno amaramente constatato che il contachilometri riportava una cifra notevolmente più bassa (anche di oltre centomila chilometri) rispetto a quella reale. Altre persone invece si sono trovate coinvolte in indagini eseguite per false esportazioni di veicoli, in precedenza consegnate in permuta o per rottamazione; a loro insaputa, infatti, le macchine erano state formalmente radiate dal Pra per esportazione in altri Paesi, mediante dichiarazioni riportanti firme false, salvo poi essere rinvenute, in stato di abbandono, in parcheggi pubblici prive di targa. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico