Niente visite cardiologiche pediatriche fino al 2024: la rabbia e le proteste dei genitori

Niente visite cardiologiche pediatriche fino al 2024: la rabbia e le proteste dei genitori
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ANCONA - Nessuna disponibilità fino al 2024. È quanto si sarebbero sentiti rispondere i genitori di bambini affetti da o con sospetti problemi cardiaci, che nelle ultime settimane si sono recati al Cup per prenotare delle visite cardiologiche. A denunciarlo, tramite un video, è il Comitato genitori dei bambini cardiopatici che opera all’interno dell’associazione “Un battito di ali”, da anni impegnata nel promuovere e sostenere iniziative destinate al reparto di Cardiochirurgia e Cardiologia Pediatrica e Congenita degli Ospedali Riuniti di Ancona.

 

«Questo reparto è un’eccellenza, che ha salvato la vita ai nostri figli e che anche quest’anno si è confermata al quarto posto a livello europeo – sottolineano i membri del Comitato -. Deve soltanto essere messo nelle condizioni di lavorare». Ma affinché ciò accada occorre che i bambini abbiano la possibilità di effettuare visite specialistiche ed esami diagnostici, come gli elettrocardiogrammi o gli holter cardiaci e pressori, necessari sia per chi è già in cura, sia per chi ha intrapreso il percorso della diagnosi.

«Invece a oggi, nella nostra regione, tutto questo risulta pressoché impossibile – sostengono i genitori che hanno prestato i loro volti al video -. Le liste di attesa sono infatti rimaste chiuse per più di un anno e ora che sono state riaperte nessun bambino può essere visitato prima del 2024». Ciò per molti genitori significa doversi rivolgere a centri fuori regione, affrontando spese aggiuntive e lunghi viaggi, dopo essere stati costretti a chiedere giorni di permesso al lavoro.

«Abbiamo più volte segnalato il problema alla direzione sanitaria degli Ospedali Riuniti e alle varie amministrazioni regionali che si sono succedute – fa sapere il Comitato –. Non possiamo più permetterci di aspettare. Bisogna risolvere la questione velocemente, perché perdere altro tempo significa mettere in pericolo la vita dei bambini». Una risposta potrebbe arrivare dall’incontro fissato per lunedì prossimo in Regione. Dalle notizie che circolano le equipe mediche sarebbero già al lavoro per recuperare le visite senza priorità (quelle urgenti sono sempre state garantite) saltate nei primi mesi dell’anno, come accaduto un po’ per tutte le discipline, a causa della positività al Covid di molti medici.

 

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Corriere Adriatico