Ristoratore contagiato dal Covid: serrande abbassate alla trattoria

Ristoratore contagiato dal Covid: serrande abbassate alla trattoria
ANCONA  - Chiuso per Covid, ma anche per la crisi. Serrande abbassate all’Osteria del Pozzo di via Bonda, nel cuore del centro storico. Il titolare della storica...

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ANCONA  - Chiuso per Covid, ma anche per la crisi. Serrande abbassate all’Osteria del Pozzo di via Bonda, nel cuore del centro storico. Il titolare della storica trattoria, Paolo Marchini, si è visto costretto a sospendere la sua attività nel momento in cui ha scoperto di aver contratto il Coronavirus. «Ho fatto il tampone rapido e sono risultato positivo, adesso sto aspettando l’esito dell’esame molecolare» conferma il ristoratore. 

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Che, però, assicura: «Il locale è stato ripetutamente sanificato, non c’è alcun rischio per i clienti che ci sono venuti a trovare, anche perché i dipendenti, inclusa mia figlia, hanno fatto il tampone e sono negativi». Marchini ha accusato «giusto qualche linea di febbre domenica. Fino a martedì c’è stata mia figlia in trattoria, ma ora che probabilmente dovrò mettermi in quarantena abbiamo deciso di chiudere». Una scelta che potrebbe protrarsi più a lungo. «Almeno un paio di settimane, ma stiamo valutando: d’altronde la situazione è drammatica - spiega il ristoratore -. Per fortuna fino a settembre c’è stato un po’ di turismo che ha risollevato le sorti del commercio anconetano. Ma oggi siamo in grave difficoltà. A pranzo le presenze sono calate fino al 70%, lo smart working ha influito pesantemente». Poi è arrivato il Dpcm del premier Conte che ha imposto lo stop alle 18. «Avremmo preferito restare chiusi a pranzo e aprire a cena, ma così è impossibile: non ha senso pagare quattro dipendenti per non raggiungere nemmeno i 30 coperti. Abbiamo 6 settimane di cassa integrazione, forse questo è il momento di sfruttarle», aggiunge Marchini. 



Una decisione non è stata ancora presa. Per il momento l’Osteria del Pozzo resta chiusa, viste le circostanze, ma nei prossimi giorni verranno fornite comunicazioni più precise. «Le spese aumentano, gli incassi si riducono: come si fa a lavorare così? Le normative non possono essere uguali per tutti, dovrebbero tenere conto delle specificità delle singole attività. Imporre a un ristorante l’apertura solo a pranzo significa volerlo far morire». 
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Corriere Adriatico