Ancona, rissa e feriti alla gara dei Giovanissimi. I baby calciatori: «Cari genitori, mai più». E spunta anche un video

Ancona, rissa e feriti alla gara dei Giovanissimi I baby calciatori: «Cari genitori, mai più»
ANCONA «Per favore, fermatevi: vogliamo solo giocare a calcio». Un cartellino giallo a mamme e papà. Sono i ragazzini che rimproverano i genitori, i figli che,...

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ANCONA «Per favore, fermatevi: vogliamo solo giocare a calcio». Un cartellino giallo a mamme e papà. Sono i ragazzini che rimproverano i genitori, i figli che, dal campo, hanno assistito alla zuffa tra adulti, inferociti sugli spalti. Il mondo al contrario. E dopo aver visto arrivare polizia e ambulanze - scene che rimangono impresse nel cuore, quando hai 13 anni - tutti insieme i baby calciatori hanno preso carta e penna (pardon: il cellulare, siamo nel 2023) e scritto a chi dovrebbe educarli, non mostrare il peggio di sé. «Cari genitori, siamo felici che voi ci incoraggiate, ma ci ha fatto molto dispiacere vedervi così arrabbiati, senza neanche prestare più attenzione alla nostra partita».

 

Il finale

Cosa è accaduto lo stabilirà la polizia, che indaga sulla rissa scoppiata sabato scorso sugli spalti del "Giuliani" di Torrette, dove si giocava una partita del campionato Giovanissimi Cadetti tra la Portuali Dorica e la Biagio Nazzaro. Per la cronaca: hanno vinto gli ospiti in un pirotecnico finale, con un rigore contestato e il gol del 3-2 nel recupero, anche se poi la squadra chiaravallese è stata punita con la sconfitta a tavolino per aver schierato un giocatore non tesserato.

Le sanzioni

Non l'unica sanzione. Il giudice sportivo ha inflitto 100 euro di multa alle due società per la zuffa in tribuna. Insulti, provocazioni. Poi, spintoni e pugni. In tre sono finiti all'ospedale: un papà, una mamma e un ragazzino, tutti sostenitori della Biagio. Ferite non gravi, per fortuna, ma sufficienti a far scattare un'indagine e la reazione indignata dei calciatori della Portuali Dorica. Uno di loro ha deciso di coinvolgere i compagni nella stesura di una lettera indirizzata ai genitori. «Cari mamme e papà, non vogliamo farvi una ramanzina perché abbiamo solo 13 anni ma vogliamo solo giocare a calcio e non è necessario arrabbiarsi contro qualcun altro di cui, fino a due secondi prima, non conoscevate neanche il nome. Questa spiacevole esperienza non si ripeta mai più».

La reazione

Eccola l'ammonizione dei baby giocatori su cui, forse, qualche genitore ripone troppe aspettative, convinto di aver messo al mondo il nuovo Ronaldo o di aver subito un'ingiustizia colossale dall'arbitro di turno. Il messaggio rimbalzato via chat da un cellulare all'altro è stato accolto con favore ed elogiato dalla Portuali Calcio Dorica che si spende da sempre per la crescita dei ragazzi e si complimenta con «il gruppo 2010 per la maturità e la sensibilità mostrata nello scrivere la lettera». Il club «rinnega nella maniera più assoluta ogni forma di violenza o discriminazione». E avverte: «Qualora dovessero verificarsi episodi simili o altre situazioni spiacevoli, la società si troverà costretta a prendere provvedimenti». Il dirigente del settore giovanile, David Urbinati, non nasconde la delusione: «Siamo un po' stanchi di certi atteggiamenti che rischiano di danneggiare i ragazzi e l'immagine della società: i genitori devono imparare a tifare e basta». E il presidente dei Portuali, Luca Cesaroni, annuncia un'iniziativa di sensibilizzazione: «Organizzeremo degli incontri con i genitori dei calciatori di tutte le annate per far capire loro quanto gravi siano certi comportamenti».

L'indagine

C'è un video che qualcuno ha girato con lo smartphone ed è stato acquisito dalla polizia. Si vedrebbe almeno una parte del parapiglia scoppiato sabato scorso sugli spalti del campo sportivo "Giuliani" di Torrette. La Digos è al lavoro per identificare i responsabili, sostenitori dell'una e dell'altra società, anche se a farsi refertare sarebbero stati solo tre della Biagio Nazzaro (un papà, una mamma e il fratello maggiore di un calciatore). Potrebbero arrivare provvedimenti, non sono esclusi Daspo per tenere i genitori facinorosi lontani da ogni manifestazione sportiva. «È accaduto quello che non dovrebbe mai accadere - racconta Marco Manfredi, allenatore dei Giovanissimi Cadetti della Biagio Nazzaro, prima nel suo girone -. In campo, la partita è stata equilibrata e tosta, ma corretta. Sia noi che i Portuali siamo buone squadre e siamo ai vertici della classifica. Abbiamo segnato il 2-2 quasi a tempo scaduto e il 3-2 a nostro favore all'ultimo minuto: i nostri ragazzi hanno esultato sotto la tribuna. Sono giovanissimi e hanno entusiasmo, non si possono rimproverare anche se la televisione dei grandi può far danni nell'immaginario collettivo. Gli adulti, invece, dovrebbero usare buon senso e rispetto - ricorda l'allenatore -. Tutto questo sabato scorso è mancato. Ognuno dovrebbe pensare che ha grandi responsabilità nei confronti dei figli e dei ragazzi in genere».

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Corriere Adriatico