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ANCONA «Mi sono buttata in mezzo, ho urlato: lasciate la vigilessa!». Mentre racconta, sembra che le immagini della follia di venerdì sera le scorrano ancora davanti agli occhi. È ancora incredula Daniela Santini Saracinelli, titolare del bar pasticceria di corso Mazzini, per quanto accaduto. «Stavo fumando una sigaretta davanti al mio locale, d’improvviso ho visto volare di tutto: sedie, tavolini - riprende -. In mezzo alla baruffa ho riconosciuto due divise».
Erano due vigili urbani di pattuglia in centro, che cercavano di sedare la zuffa. «Una era una donna, mi sono fiondata in mezzo per cercare di difenderla» ha ripreso Saracinelli. «Lasciatela, lasciatela» ha urlato con tutta la voce.
Nel gesto, ha rischiato davvero tanto per la sua stessa incolumità. «Ma non ho avuto paura, mi sembravano dei ragazzini - dice -, anche se uno era fisicamente corpulento. Aveva due spalle così» mima allargando le braccia, per far capire la stazza di uno dei violenti. «Senza dubbio ci vogliono più controlli, non è possibile c he accadano cose del genere in pieno centro. Poi ci vanno di mezzo le attività, i locali» rimarca la commerciante. Ad aver impressionato i testimoni, non è tanto la scazzottata. Quanto la follia e l’esplosione di violenza che non ha risparmiato niente e nessuno. Bottiglie rotte e impugnate come coltelli, sediate, cinghiate. Tutto ripreso da un cellulare di uno del gruppetto. Quasi fosse programmato.
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