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ANCONA - Lampioni spenti in anticipo per alleggerire le bollette comunali. La Giunta ha infatti approvato uan delibera che prevede, per ora fino alla fine dell’anno, l’anticipo dello spegnimento degli impianti di pubblica illuminazione a un’ora e venti minuti prima dell’alba rispetto agli attuali 20 minuti prima dell’alba.
Un primo segnale per ricavare risorse con cui fronteggiare il caro bollette che, conti alla mano, andrà ad incidere per quasi 3 milioni sulle casse del Comune portando l’esborso dai 4 milioni preventivata ad almeno 7 milioni.
Le soluzioni
Una parte dei fondi per fronteggiare i rincari dell’energia è già stata individuata, coperta con la variazione di bilancio da quasi 1,3 milioni in aggiunta agli 800mila euro già inseriti per incrementare il capitolo bollette nel bilancio preventivo.
I rincari
«Il cosiddetto caro bollette che riguarda energia elettrica e gas ha un impatto fortissimo sui bilanci comunali - afferma l’assessore al Bilancio, Ida Simonella - Ad oggi le proiezioni prospettano, a fronte di una spesa media per anno per l’illuminazione pubblica di circa 4 milioni di euro, un possibile incremento che potrebbe anche far arrivare la spesa per il Comune a 7 milioni nell’anno nel 2023. Abbiamo recuperato risorse da risparmi e accantonamenti straordinari ma occorre mettere in campo anche tutti i comportamenti più virtuosi per ridurre i consumi e contenere la spesa». Già dal 2017 l’Amministrazione aveva avviato la riqualificazione e la manutenzione della pubblica illuminazione che «comporta un notevole risparmio energetico e minor costo quantificabile in circa 500mila euro annui - si legge in una nota del Comune - con il miglioramento della qualità e la messa a norma della illuminazione pubblica attraverso la sostituzione dei vecchi punti luce con lampade a Led a basso consumo». Un risparmio che non basta tuttavia a fronteggiare «il forte ed imprevedibile incremento del costo dell’energia elettrica iniziato nel secondo semestre 2021 e tuttora in corso e che comporta per l’Amministrazione l’aumento della spesa anche per quanto riguarda l’illuminazione pubblica».
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Corriere Adriatico