OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ANCONA - Da Ancona alla riviera romagnola per taglieggiare coetanei. Botte, minacce, agguati: tutto per arraffare soldi e cellulari con cui pagarsi da bere e finanziare il fine settimana “alternativo”.
Alle scorribande della baby gang hanno posto fine i carabinieri di Riccione che hanno denunciato un nutrito gruppo di 7 ragazzi d’origine africana, italiani di seconda generazione, residenti nel capoluogo dorico e nell’hinterland. Sono stati denunciati per furto aggravato in concorso, ma tre di loro sono accusati di rapina.
La comitiva di bulli, tutti tra i 16 e i 17 anni tranne un neo maggiorenne, aveva raggiunto Riccione in treno.
I sospetti sono stati confermati dalla refurtiva nascosta nei loro zaini e nelle tasche dei pantaloni. Uno dietro l’altro sono spuntati fuori cellulari e portafogli rubati qualche ora prima a un gruppo di coetanei turisti modenesi, che hanno raccontato di essere stati accerchiati, aggrediti e saccheggiati dai giovani rapinatori in trasferta. Le minacce, secondo gli investigatori, in alcuni casi si sono trasformate in veri e propri agguati: per quanto nessuna delle vittime abbia dovuto ricorrere alle cure dell’ospedale, addosso portano i segni delle violenze subite, forse meno dolorose dei solchi nell’animo lasciati dai momenti di terrore vissuti durante quei blitz da brividi.
Soldi e smartphone sono già stati restituiti ai proprietari. I 7 bulli sono stati denunciati per furto aggravato in concorso e, tre di loro, per rapina. L’aggressione ai danni della comitiva modenese sarebbe avvenuta a mani nude, ma le indagini proseguono: i carabinieri, infatti, sospettano che la stessa baby gang anconetana sia stata protagonista di altre rapine avvenute nel centro di Riccione sabato pomeriggio e pure la sera precedente, talvolta con l’uso di coltelli e bottiglie rotte. Nel mirino, sempre giovani in vacanza nella riviera romagnola. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico