Ancona, riaperta la Cittadella: «Era ora». Occhio, il cinghiale può tornare

Ancona, riaperta la Cittadella: «Era ora». Occhio, il cinghiale può tornare
ANCONA Dopo un mese e mezzo, si sono riaperti ieri mattina i cancelli del Parco della Cittadella. Del cinghiale che vi si era accasato non c’è più traccia:...

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ANCONA Dopo un mese e mezzo, si sono riaperti ieri mattina i cancelli del Parco della Cittadella. Del cinghiale che vi si era accasato non c’è più traccia: l’ultimo avvistamento il 17 giugno sera, con l’ungulato che è stato immortalato dalle fototrappole piazzate da Polizia Provinciale e Forestali. Che fine abbia fatto, questo non è dato saperlo. Anche se c’è chi giura di averlo visto scappare dalle parti di via San Costanzo. Il Comune, in ogni caso, ci va coi piedi di piombo. 

 


L’avvertimento 

«Non può essere esclusa una possibile ripetizione della presenza di cinghiali all’interno dell’area» si legge in una nota affissa all’ingresso del parco. Nonostante l’incognita resti, in molti e già nelle prime ore della mattina si sono concessi una passeggiata alla Cittadella ritrovata. Padroni con cani, genitori o nonni con bambini ed anche runner. Guardando la sua cagnolilna, Fulvio Boncompagni racconta: «Anche lei si era depressa, le mancava il parco in cui si divertiva». Così per tutti. «I ragazzi sentivano l’esigenza della riapertura e, con loro, anche i nonni» confessa Salvatore Onorati, a spasso con i nipotini.

I timori

Hanno paura di un possibile incontro ravvicinato? «Siamo tranquillissimi» dice Onorati. «Proprio tranquilli non siamo ma speriamo di non incontrarlo» riferiscono Boncompagni e la sua signora. «Il cinghiale non è un orso. Se non gli dai fastidio, lui non ti fa niente» assicura Stefano, che alla Cittadella è solito venire molto spesso per allenarsi. O per fare due passi, come Onelio Mosconi. «Meglio tardi che mai» commenta la riapertura. Con lui c’è la moglie, invalida. Abitano poco vicino al parco e ci vengono spesso per passeggiare. «Una chiusura di un mese e mezzo per un cinghiale non è accettabile» sostiene. «È un grande sollievo» dice ancora Annalisa Rossini, che fa l’educatrice per un centro estivo. Assieme a lei, un gruppo di bambini. E non è l’unico. Già verso le dieci di mattina, sono almeno un paio le concentrazioni di ragazzi che giocano e si lanciano gavettoni all’ombra del parco. 

Il decoro 

«La situazione dei parchi ad Ancona è tragica» aggiunge Rossini: «Al Cardeto ci sono le siringhe, al Pincio devi fare lo slalom tra gli escrementi degli animali ed alla Lunetta ci sono i cani sciolti». Ben venga la riapertura, quindi. «Pensavo peggio» dice una signora col suo cane delle condizioni in cui ha ritrovato il parco. I problemi, quelli non mancano. Tra cestini pieni di spazzatura e cibo - vere e proprie esche per i cinghiali - e verde che alle volte inghiotte intere porzioni di parco, il lavoro da fare è tanto. Il Comune è però già all’opera con i suoi giardinieri ed un funzionario promette che Anconambiente provvederà al più presto ai rifiuti. «Hanno tenuto il parco fermo per un mese. Potevano fare tutta la manutenzione che volevano» attacca il signor Stefano.

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Corriere Adriatico