Palaveneto, scatta l’operazione rinascita ad Ancona. Era diventato un covo di tossici: siringhe ovunque. Iniziato lo sgombero

Il restyling da 8 milioni. Una ditta speciale per rimuovere i rifiuti pericolosi

Palaveneto, scatta l’operazione rinascita ad Ancona.
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ANCONA Qualcosa si muove al Palaveneto. E per la prima volta dopo anni non sono intrusi o sbandati alla ricerca di un rifugio. È l’effetto dei lavori di spoglio dei locali propedeutici all’avvio del cantiere da 8,3 milioni (di cui 6,6 coperti dal Pnrr) che interesserà il palazzetto di via Veneto. 

Le operazioni

Gli operatori di una ditta esterna sono entrati nella struttura già venerdì scorso per un primo sopralluogo ma lo sgombero vero e proprio è cominciato soltanto ieri mattina. Accompagnati dagli agenti della Polizia locale per scongiurare la presenza di estranei, i tecnici si sono fatti strada attraverso anni di abbandono e di disperazione. Che tra le mura del Palaveneto si consumassero eccessi di ogni sorta, questo non è mai stato un mistero. Ma vedere l’enorme quantitativo di siringhe rinvenuto nel corso dell’esplorazione funge da riprova di come l’ex palas di Ancona fosse diventato negli anni una vera e propria calamita per il degrado. Talmente tanto materiale da richiedere l’intervento di una ditta specializzata nella rimozione di rifiuti pericolosi. Le operazioni di sgombero dovrebbero durare una decina di giorni, fino al 25 gennaio. Proprio negli stessi giorni in cui, si spera, il progetto esecutivo dei lavori di riqualificazione del Palaveneto dovrebbe ricevere il via libera definitivo. «Ancora non ci è stato formalizzato via Pec l’intero progetto esecutivo» spiega l’assessore ai Lavori pubblici Stefano Tombolini. E dire che il termine iniziale per la consegna era stato fissato per fine 2023. «Dietro sollecitazioni ci hanno detto che ce lo consegneranno a metà di questa settimana» anticipa l’assessore. Quindi l’invio del documento ad un soggetto esterno per la necessaria valutazione e soltanto allora l’approdo in giunta per l’approvazione finale.

L’obiettivo

L’obiettivo: consegnare il cantiere alla Ubaldi Costruzioni entro metà febbraio. Intanto si lavora ai preparativi. «Stiamo procedendo allo spoglio dei locali antistanti perché l’idea sarebbe quella di procedere ai lavori di adeguamento sismico del palazzetto attraverso l’accantieramento su quell’area» spiega Tombolini. In altre parole, demolire il fabbricato che sta dietro i condomini di via Veneto per far spazio ai camion. I fondi per l’intervento ci sono - per un costo approssimativo di 80mila euro - e l’intera demolizione potrebbe durare circa 60 giorni. Tombolini dà per quasi sicura questa strategia. Cosa sorgerà al posto della palazzina? «L’idea di farci un parcheggio a raso» dice. Un'area di sosta per atleti, spettatori e residenti. Ma per ora i problemi sono altri. A partire dal prossimo target progettuale fissato dal Pnrr per la rinascita del Palaveneto, ovvero il 30% dei lavori già eseguiti entro la fine del 2024.

 

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Corriere Adriatico