Rapina una mamma sull'autobus: condannato a cinque anni

Rapina mamma sul bus: condannato a cinque anni
ANCONA - Era salito su un bus e poi aveva rapinato una giovane mamma, puntando il coltello alla pancia della figlioletta di 2 anni. Alla donna erano spariti portafoglio e...

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ANCONA - Era salito su un bus e poi aveva rapinato una giovane mamma, puntando il coltello alla pancia della figlioletta di 2 anni. Alla donna erano spariti portafoglio e cellulare. Era la mattina del 28 agosto. Agli agenti della Squadra Mobile c’erano voluti appena dieci giorni per risalire al malfattore, identificato in un 60enne algerino residente al Piano. Per l’uomo, pregiudicato, si erano spalancate le porte del carcere di Montacuto. Ieri mattina, è finito davanti al gup Paola Moscaroli che lo ha condannato, con il rito abbreviato, a scontare cinque anni di reclusione per il reato di rapina pluriaggravata dall’aver commesso il fatto con un’arma e a bordo di un mezzo pubblico. Il nordafricano era difeso dall’avvocato Simone Matraxia. È tuttora in carcere. L’episodio era accaduto in via Marconi, durante una corsa dell’1/4. Stando a quando ricostruito dalla procura, il rapinatore si era avvicinato alla vittima poco prima che questa si apprestasse a scendere dal mezzo con la figlioletta di due anni per tornare verso casa.


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L’uomo aveva puntato un coltello alla pancia della piccola, rivolgendosi alla madre: «Lascia quella borsa». La vittima, terrorizzata, non aveva potuto far altro che eseguire gli ordini dell’algerino, scappato con il portafoglio contenente una ventina di euro e il cellulare. Nessuno dei presenti si era accorto di nulla. Il giorno stesso dalla rapina, la mamma della bimba aveva sporto denuncia. Era stato il ritrovamento dello smartphone, finito nelle mani di un ignaro acquirente, a mettere sulla giusta pista gli investigatori guidati dal vice questore Carlo Pinto. Attraverso l’analisi dei tabulati telefonici e la descrizione del rapinatore resa dalla vittima, i poliziotti sono arrivati ad arrestare il 60enne a dieci giorni dalla commissione del fatto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico